21.02.2022 ore 13.49 Da noi tutto bene!)))
24.02.2022 ore 5.17 Chiamata vocale
- Stiamo andando via da casa, andiamo non so dove, verso il bosco, non so quando potrò richiamarti! Noi abitiamo all’undicesimo piano e si sentono gli aerei tutto intorno!!!
- Mandami i numeri di tutti voi!
- ore 9.57
- Stiamo tornando a casa, hanno bombardato tutte le caserme, l’aeroporto e speriamo non toccheranno il popolo civile!
27.02.2022
- I carri armati russi sono entrati a Kiev! Stamattina sono arrivate le bombe a Kiev dalla Bielorussia!
28.02.2022
- Che compito hanno assegnato a papà?
- Lui darà aiuto come infermiere e non sappiamo dove sarà, non può dirlo.
01.03.2022
- Qui devo passare il confine, puoi vedere i voli per domani? Nella zona vicina?
- Siete in 5 o 6?
- No, solo io e la bambina. I maschi non potranno passare!
02.03.2022 Katowice – Catania ore 10.40
Mamma e figlia di 7 anni arrivano in Sicilia, alle spalle il marito che dall’orario del coprifuoco dorme in auto lungo la strada verso la casa affittata dai suoi ed in cui si rifugeranno per un po' di tempo. Con lui il cane, dei sandwich, bevande ed effetti personali.
Questo ritorno ha, per la famiglia che l’accoglie dall’estate del 2002, un peso diverso, quello della sofferenza, dell’incredulità, dell’inverosimile, ma è tutto reale.
Lo sguardo non è quello di sempre, ritornare in Sicilia è sempre stato preludio di un’altra estate da vivere in allegria, mare, risate, famiglia, pranzi, cene, feste, la conserva di pomodoro, mueve la colita, ritrovarsi, ricordi, solo cose belle!
Invece questa volta, in quella parte del mondo tanto familiare, qualcosa continua ad andare storto ed una famiglia si trova improvvisamente a dover fuggire da casa propria, a temere per la propria vita, a lasciare tutto e se può, trovare rifugio altrove. Se il disastro di Chernobyl ha fatto sì che delle associazioni benefiche si attivassero per i cosiddetti “viaggi di risanamento”, prevalentemente organizzati per donare una vacanza ai bambini degli orfanotrofi della zona colpita da quella sciagura e ha creato un ponte tra vari centri italiani e l’Ucraina, la guerra e i legami nati da quel disastro mettono al sicuro tre mamme e tre bimbe: il 7 marzo raggiunta la Polonia altre due donne con le proprie figlie, viaggeranno in bus verso l’Italia.
La sua giornata a casa è lunga, estenuante. Sorvoliamo il passaggio covid con test positivo della piccola, nel frattempo che si negativizzava a scuola, in prima elementare, è tutto pronto per il suo inserimento. Non parla in italiano, però l’insegnante non si scoraggia, sicura si ripete che riusciranno a comunicare lo stesso. La mamma sa parlare benissimo italiano e sarà sempre disponibile come tutto il resto della famiglia ospitante.
Primo giorno di scuola, la maestra abitualmente fa riunire i bimbi della prima elementare lungo lo scivolo per i disabili, li accoglie e li fa entrare tutti insieme, lei con zaino, grembiule e il sorriso coperto dalla mascherina, irrequieta come sempre dice nella sua lingua: «Mamma, non ho paura, sono curiosa!»
Entra a scuola, tra tanti sorrisi affettuosi. Dopo poche ore la mamma riceve le foto della bella accoglienza ricevuta dalla piccola in classe.
L’attaccamento ai social e al cellulare per la mamma è inevitabile, solo brutte notizie, un continuo flusso di negatività che non sempre riesce a reggere. Ma la fiducia nel proprio popolo e nel proprio Presidente alimenta la speranza e mai una volta pensa che ne usciranno sconfitti! Vinceremo!
Il soggiorno al sicuro è durato fino al 10 maggio 2022. La bimba va a scuola regolarmente, il pomeriggio i compiti, ma il lavoro della sua mamma non può essere abbandonato ancora, nonostante ci sia la guerra in atto, nonostante il reparto non possa funzionare per la mancanza dei prodotti radioattivi, è tempo di ritornare a Kiev.
Dopo il traguardo della laurea in medicina non è stato semplice entrare a lavorare come radiologa in quell’ospedale ed era giunto il momento di tornare. Non si smette mai di pensare al proprio futuro e ai sacrifici fatti per poterlo costruire ed è un bene che questo continui ad accadere anche durante una guerra che non fa cenno di concludersi. In fondo lei in Sicilia non doveva ritornarci ai primi di marzo, lei doveva tornarci per le vacanze, con tutta la famiglia, anche con i suoceri e nel 2020 la pandemia aveva annullato il programma delle vacanze che era solo posticipato.
Il biglietto per il rientro è fatto ed è proprio con l’avvicinarsi della data della partenza che lo sguardo diventa quello di sempre, più vivo, era qui solo per proteggere la bambina, perché il marito ha voluto così e anche la sua mamma. Ma era qui solo il suo corpo, la mente era sempre nella sua terra martoriata e il pensiero al suo amato marito.
Arriva un video, di una tenerezza infinita, durante l’assenza della moglie e della bimba, rientrato a casa dal soggiorno nella casa vicino il confine con l’Ungheria: il marito ha ristrutturato il bagno del loro appartamento all’undicesimo piano. Montando una clip che mostra il prima e il dopo, anticipa alla famiglia ospitante la sorpresa per la sua sposa! Si, perché anche se piovono bombe, la vita per il popolo va avanti, l’amore resta e dà i suoi frutti.
27.04.2023 ore 16.30 nasce il secondo genito.
Il bimbo è sano, il papà è con loro, la mamma affaticata ma sta bene, è una donna forte, alle ore 04:20 circa suonano le sirene e la famigliola con il nascituro, scende a ripararsi nello scantinato dell’ospedale per mettersi al sicuro.
Le prime notti, all’inizio del conflitto, non le passavano a casa propria, si erano spostati a dormire nell’appartamento della mamma, al primo piano di un palazzo di periferia degli anni ’70, stavano tutti ammassati nel corridoio vicino la porta d’ingresso e da quando faceva buio con tutte le luci spente.
Il conflitto non si placa, la vita deve andare avanti, in casa sono ben organizzati.
Già da un po' di tempo la famiglia passava bellissimi week end in un lago sorto in una vecchia cava, campeggiando in compagnia di amici. Muniti di tutto ciò che serve per stare all’aria aperta senza energia elettrica, preparano delle borse con tutto il necessario per uscire di casa e stare fuori qualche tempo se necessario! La bambina sa che quando suona la sirena deve alzarsi e prepararsi entro max 10 minuti per scendere dall’undicesimo piano, per poi raggiungere in macchina il parcheggio sotterraneo. Adesso c’è anche il neonato e non è così facile prendere tutto e scendere in fretta, è così piccolo, non è giusto, non è giusto, sono i suoi primi mesi di vita, bisogna ritornare in Sicilia, in tre, il tempo di venire al mondo ed è già pronto il suo passaporto.
Possiamo ritornare? Ma certo! Sapendo tutto quello che sta continuando ad accadere non gli avrebbero mai detto “ritornate qui”, ma avendo maturato loro due genitori stessi questa idea, il sollievo di saperli al sicuro anche se temporaneo, era di tutti. La mamma strappa al marito la promessa che nonostante la sua assenza e quella dei due bambini lui continuerà ad andare al rifugio ogni volta che le sirene avrebbero suonato, come avevano fatto insieme fino a quel momento.
05.07.2023 Cracovia – Palermo ore 11.35
Ritornano in Sicilia, dopo il lungo viaggio in bus da Kiev a Cracovia, con la giovane nonna che accompagna la figlia e i nipotini nel viaggio per la Polonia e che poi ritornerà a Kiev, ma è già previsto che anche lei verrà in Sicilia, per aiutarli anche per il viaggio di ritorno, la bambina dovrà tornare a scuola.
Escono dalle porte degli arrivi, con bagagli a seguito, zaini in spalla e il nuovo arrivato, di appena due mesi che dentro al marsupio quasi non si vede, un fagottino piccolo piccolo.
Già in macchina troverà il suo sediolino, a casa cestone per la notte, il passeggino e tutto quanto servirà per il suo primo soggiorno in Italia.
Questa volta, in questo suo ritorno in Sicilia la mamma ha lo sguardo più sereno, sa già che ritornerà a casa sua e sa anche che ha tanto bisogno di un po' di riposo e di serenità per i suoi bimbi.
I giorni passeranno in fretta, tra allattamento al seno, caldo, capatine al mare, in cui il picolino si trova perfettamente a suo agio. Il primo giorno la mamma gli fa immergere solo i piedini, lui è quasi indifferente, tra le braccia di mamma sa che è sempre al sicuro, piano piano fa lunghi bagni immergendosi fino alle spalle. È forte, bello, robusto cresce a vista d’occhio con il latte materno. La mamma si perde nelle tavolate delle prelibatezze cucinate dalla sua seconda mamma, la parmigiana di melanzane e il sugo di pomodoro le fanno fare sempre il bis. La piccola andrebbe avanti sempre mangiando pizza con patatine fritte!
La giovane nonna, comunica che suo marito ormai soldato dell’esercito ucraino, dovrà raggiungere il Donbas, servono proprio là più soldati e quindi il suo programma di viaggio per la Sicilia cambia, verrà solo per la settimana prima del viaggio di ritorno a casa previsto per il 2 settembre, perché ovviamente non può pensare a vivere una vacanza sapendo che il pericolo per la vita di suo marito aumenterà.
La famiglia ospitante aveva conosciuto la nonna 19 anni prima, nel loro viaggio a Kiev era bello averla a casa, quindi nell’intento di far dimenticare anche a lei l’orrore di ciò che ha lasciato alle sue spalle, in poco meno di una settimana cercano di farle ammirare tutte le bellezze di questa nostra terra.
Un pomeriggio in spiaggia a Cefalù, mentre la nonna si lascia strapazzare dai cavalloni, divertendosi con la nipotina, la mamma pensierosa osservando il mare con le sue onde, si lascia andare a delle riflessioni:
«Il giorno più brutto per noi, sarà quello della vittoria….»
«Perché?»
«Perché conosceremo il prezzo che avremo pagato per tutto questo. Prima di vivere la guerra, quando da noi si festeggiava il 9 maggio, guardavo mio nonno Vanja e non capivo perché proprio in quel giorno in cui tutti festeggiavano, bevendo, mangiando, cantando lui era triste e silenzioso. Ora l’ho compreso, lui pensava a tutti quelli che erano morti per quella vittoria».
02.09.2023 Palermo - Cracovia ore 20.45
Si ritorna a Kiev, tutti e quattro con il bimbo che ne frattempo ha raggiunto quasi il doppio del suo peso, la nonna innamorata delle bellezze e del cibo della Sicilia e per la mamma la felicità di ritornare dal suo amato marito. Sa ed è certa che le borse sono pronte nel corridoio di casa loro e che ritorneranno al suono delle sirene al rifugio sotterraneo, ma sa anche che ritornerà in Sicilia.
Liliana Sinagra, classe '78, libera professionista nel campo dei servizi tecnici nella vita lavorativa, fin da ragazzina scopre la sua passione per il teatro in una compagnia amatoriale e nel tempo frequenta una scuola triennale di teatro contemporaneo presso il Teatro Zeta di Termini Imerese (Pa). Con all'Associazione Culturale Kairòs di Sciara (Pa) cura la regia di commedie dialettali portate in scena dagli adolescenti del proprio paese. Curatrice degli eventi del Festival del Torto Nella Valle dei Racconti fin dal 2019, nel 2021 viene nominata vice presidente dell'Associazione Culturale Nella Valle dei Racconti che si occupa dell'organizzazione dell'omonimo festival e della promozione culturale del territorio della valle del fiume Torto. Sensibile alle tematiche sociali, ha ideato vari progetti artistici, tra cui un video contro il femminicidio realizzato con gli attori del Teatro Zeta e la fotografa Olga Flaccomio. Coordinatrice delle ultime due edizioni del Dedalo Festival di Caltabellotta (AG) accanto al direttore artistico Ezio Noto.
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