Mi piacerebbe immaginare quel mondo che verrà e per il quale stiamo lavorando, tessendone le reti ogni giorno, chi con continuità e con dedizione e chi invece con negligenza ed impegno discontinuo, come una realtà che ritorni indietro perché andare avanti non avrebbe proprio un senso. 
Siamo già troppo avanti, pensare ad un futuro ancor più in evoluzione sarebbe poco originale quindi non ci resta altro che proiettare in avanti ciò che un tempo era passato e ciò che non siamo più oggi, abituati a vedere e sentire oltreché a praticare.
Forse ricostruire gli ideali di un tempo potrebbe esserci produttivo ed essere utile alle generazioni che si orientano a guardare la via del futuro, maggiori concretezze, valori più semplici e solidi come quelli praticati dagli antenati che fondavano sugli stessi, famiglie ed alberi genealogici robusti e secolari.
L’odierna società è talmente caotica e confusa che si fa a fatica tutto ciò che rientra nella quotidianità. Il futuro lo vorrei vedere più di semplici cose, di sostanza mentale al punto giusto ed emotività come ai vecchi tempi. Lo immagino come un prato immenso in cui perdersi per il piacere di ritrovarsi, dove il prevalere dell’unione familiare possa prevalere e portare ad un rivoluzionario cambiamento dei rapporti umani e soprattutto che nei rapporti umani possa riemergere il senso del rispetto senza differenze, senza il pregiudizio e la stereotipia. Il futuro dovrebbe riportare gli equilibri che la storia ha danneggiato e distrutto quasi totalmente, ripristinando la comunicazione tra paesi, la collaborazione tra popoli e soprattutto portando l’impari alla parità. Abolirei la tecnologia superflua che oggi ha preso il sopravvento sulle menti umane ormai schiavizzate dai social e riadotterei la romantica carta bianca e penna ad inchiostro per scrivere tutto ciò che si ha desiderio di esprimere.
Immagino il futuro come una grande porta da valicare oltre la quale trovare tutto ciò che tra presente e passato è stato destinato al dimenticatoio perché da molti pensato e classificato come fuori tempo, ossia retrò.
Forse non avremo un futuro ma laddove lo avessimo, come possibilità soprattutto per i giovani bambini che si apprestano a crescere, lo sognerei come descritto.

Veronica Ferlito

Mi chiamo Veronica Ferlito e sono nata vicino al mare sulla meravigliosa costa siciliana, a Catania.
Sono una persona molto solare come la mia terra natia che mi ha dato luce e molto determinata perché se voglio una cosa, lotto con anima e corpo per averla. Ho completato i miei studi di Pedagogia a Catania e mi sono trasferita nella regione del Trentino Alto Adige a circa 23 anni dove vivo attualmente insieme a mio marito. Ho trascorso 21 anni di vita nella città di Trento per dopo essermi trasferita a Bolzano seguendo amore, famiglia e lavoro.
Sono educatrice ed insegnante ed una mia grande passione oltre il nuoto e gli animali è la scrittura.
Amo il mare ma ho imparato a rispettare anche il limite delle montagne.
Sono una persona grata alla vita, fortunata per tutto ciò che ho raggiunto ad oggi ma, ogni mattina mi sveglio guardando l’orizzonte dove mi aspetta un nuovo obbiettivo.