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Docenti senza futuro

Antonella Galuppi 14 ottobre 2023

L’immagine del docente precario è quello di un soldato: sanguinante, agonizzante, stremato, che non si è mai arreso. Vive alla giornata. Se va bene anche alla settimana e, se è super fortunato, sopravvive fino alla fine delle attività didattiche. Insomma, arranca costantemente con il cellulare in mano, in attesa di telefonate improvvise o di mail salvifiche. Viaggia sempre, si sposta da un istituto all’altro senza sosta, sempre di fretta, sempre con mille cose da fare. È un apolide in cerca di una propria identità. Ogni anno scolastico la storia si ripete, una o più volte: nuova città, nuovi colleghi, nuovi alunni. E, soprattutto, nuovi dirigenti e nuove regole, perché ogni istituto ha una sua personalità fatta di mille sfaccettature con le quali deve entrare in sintonia. Non ha neppure il tempo di adattarsi che già deve andar via o l’anno scolastico è terminato. Alcune volte è uno strazio lasciare colleghi solerti, amicizie sbocciate tra uno scrutinio e un collegio docenti, fatto, anche, di persone che vivono la precarietà da tempo immemorabile e riescono ancora a riderci su. Altre, la chiusura della scuola è una vera liberazione. Si combatte il bullismo facendo prediche su prediche agli alunni e ci si dimentica che il mobbing è anch’esso una forma di bullismo, solo che avviene fra gli adulti e nel luogo di lavoro. Quindi, quella supplenza tanto agognata diventa un “supplizio” che fa maledire l’averla accettata. C’è ancora chi non comprende che insegnare da dieci, venti o trent’anni nello stesso plesso non vuol dire essere più capaci, migliori, ma solo più esperienti. L’arrivo dell’estate non rende la vita del precario agevole e spensierata. A chi dice che gli insegnanti sono fortunati perché hanno due mesi di ferie, di certo non si riferisce ai precari. I sindacati di categoria vengono tartassati in attesa delle pubblicazioni delle famigerate istanze on line che, guarda caso, escono sempre dopo una lenta agonia che si trascina fino a Ferragosto. Così tra GAE e GPS, prima, seconda e terza fascia arriva settembre senza aver capito come, e tutto ricomincia daccapo. Quindi cellulare e PC sempre sotto carica, perché ai precari non è riconosciuto neppure il bonus docente per cui la tecnologia la devono pagare di tasca propria, rinunciando, magari, a qualcosa di meno urgente. E guai ad avere un imprevisto che non sia malattia: l’ombra dell’interruzione di servizio è costantemente in agguato. Ma questa è un’altra farraginosa controindicazione. L’insegnamento è una missione e i missionari affrontano le avversità con umiltà… fino alla fine.    

Foto di Brigitte Werner, Pixabay  

Antonella Galuppi

Antonella Galuppi vive a Santa Croce Camerina (RG). Laureata in Giurisprudenza, con idoneità all’esercizio dell’attività forense, è specializzata in Criminologia e Diritto minorile. Giornalista pubblicista, ha pubblicato due raccolte poetiche (“Sciarade”, Itinerarium editrice, Modica 2003, e “L’antinomia”, Armando Siciliano editore, Messina 2016), un libro illustrato per bambini (“Spillo & Karim”, Alberti editore, Arezzo 2003). Nel 2021 ha pubblicato la raccolta di racconti “Vite a stralci”, e nel 2023 il romanzo "MareDentro", entrambi per OperaIncerta editore, Ragusa). Un suo mini-racconto, “La mascherina”, è stato inserito nell’E-book edito dalla Rai, edizione 2020/2021. Da anni opera nel settore della cultura ottenendo diversi riconoscimenti, fra cui il Premio Livatino Saetta Costa, a Catania nel 2017, per l’impegno sociale nella cultura, e il Premio Sicilia Federico II, a Modica nel 2021, per la poesia.

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