Storica, etnoantropologa, la professoressa Grazia Dormiente illumina con la sapienza della sua passione per la ricerca momenti di vita pubblica, ricordandoci che senza il passato non si può intravedere il futuro. Narratrice d’eccezione al programma di conferenze in seno alla mostra delle opere di Beppe Assenza, ha promosso sin dal 2002 l’Itinerario artistico degli Assenza nella Sicilia sud orientale, inglobante Modica, Pozzallo, Ispica e Siracusa. Prospettiva divulgata dal conduttore televisivo Giorgio Fratantonio, purtroppo scomparso, e sostenuta da Massimo Assenza autore delle memorie visive. La incontro nel suo studio in compagnia dei suoi innumerevoli libri e di quelle carte che, se interpellate, divengono memoria viva.
Nel tuo intervento hai sottolineato che la mostra delle opere di Beppe Assenza esalta la città mediterranea. Perché?
La mostra “ASSENZA ESSENZA. AL CUORE DEL COLORE”, inaugurata a Pozzallo il 23 settembre 2023, è stata realizzata nello Spazio Cultura” Meno Assenza” dall’Associazione culturale Amici di Beppe Assenza, presieduta da Antonia Moro, giornalista Rai. Da questo e da quello che avevo assimilato dai libri pubblicati su questo internazionale pittore, in particolare il libro “Beppe Assenza una vita per la pittura e per l’antroposofia”, edito dalla Fondazione Uriele a cura di Klaus Hartmann e Greet Helsen Durrer, dove è stata riportata la citazione di Herbet Witzenmann, filosofo e antroposofo, tedesco, amico di Beppe: “la bellezza e la potenza primigenia del mare s’insinuano profondamente nell’animo del ragazzo. Senza prenderne coscienza lui stesso, deve averla percepita come simbolo del suo successivo creare dal colore, della sua fluida fertilità e ricchezza formale “. Da qui ho intuito come la forza primigenia del mare nella città mediterranea, Pozzallo, era insita in Beppe Assenza. A rafforzare questo legame mi sovviene la risposta di Giorgio La Pira ad un ecclesiastico interessato a sapere come si fosse convertito: “Guardando il mare”.
Da cosa nasce la proposta dell’Itinerario d’arte degli artisti Assenza?
I quadri presenti nella mostra e quelli esposti permanentemente nella Chiesa Madre e nel Palazzo Giunta – Musso di Pozzallo hanno sollecitato la mia proposta avanzata nel 2002 di realizzare l’itinerario artistico degli Assenza non solo a Pozzallo ma in tutta la Sicilia sud orientale, perché il’900 dà un’icona che riguarda tre fratelli artisti, Beppe, Valente ed Enzo Assenza e, soprattutto, il loro stretto legame con il canonico Orazio Spadaro. Mi sono permessa di dire che già la Chiesa Madre è una sintesi della biografia di Beppe Assenza, perché il padre Giorgio, fratello di Antonino Assenza, entrambi fotografi, su suggerimento del canonico Spadaro si sono dedicati a essere decoratori, come si legge in un documento, ritrovato in chiesa, in cui nel 1927 il parroco Pediliggieri firma il contratto affidando a Giorgio Assenza la realizzazione della cappella del Sacramento, aiutato dal figlio Beppe che dipingerà nella stessa due grandi affreschi: a sinistra “Gesù nell’orto degli ulivi” e quello di fronte “L’ultima cena”. Siamo nel 1928. Ed ancora nella navata destra della Chiesa, il gruppo scultoreo è realizzato dal padre e dallo zio. Rileggendo questi dati storici ho avuto la suggestione che Giorgio e Antonino Assenza seminassero il talento artistico nei loro figli e nei loro eredi. Pozzallo deve ritrovare nell’arte un percorso che è proprio di questa città, se consideriamo anche altri artisti come Rodolfo Cristina come Meno Pluchinotta. Nei palazzi e nelle nostre chiese, non troviamo il barocco di Modica ma dei particolari differenti che esprimono l’anima della città e dei suoi artisti.
La tua attività di etnoantropologa ha attraversato periodi storici differenti. Quale significato ha oggi il concetto di memoria?
È un concetto importante. Si usa spesso dire memoria collettiva, io ho sempre sostenuto l’etica della memoria sia nei risvolti dei miei scritti che nella vita poiché la memoria non è come il ricordo, la memoria è quella che salva e fa intravedere il futuro. Senza memoria non si può guardare al futuro, non si può esprimere ciò che vogliamo soprattutto in un momento storico in cui la società è invasa dalla velocità e dalla imperante tecnologia. Se i giovani sono il futuro della città, e loro per primi sono smarriti, per loro e, lo dico come insegnante di Lettere di scuola media e scuola superiore, sarà importante recuperare la cultura del vissuto e del pensato.
Ripercorrendo gli acquerelli di Beppe Assenza, ci si immerge nel colore. Che cosa può restituire anche ad un osservatore poco esperto questa immersione?
Gli acquerelli dedicati all’Euritmia e a Pegaso possono restituire che Beppe Assenza è un pittore che ha amato la poesia e i miti e che ha letto e amato la Bibbia. Una personalità che ricercava l’essenza del colore. Aveva letto e studiato la Teoria dei colori con cui Wolfgang Goethe nel 1810 attaccava la Scienza e Kant e poi quella rivisitata da Rudolf Steiner. AL CUORE DEL COLORE è un titolo azzeccato per la mostra perché nelle forme degli acquarelli di Beppe Assenza si intravedono personaggi presenti e quindi il colore vivo… vivente. Oggi in Svizzera ci sono tre scuole non intitolate a Beppe Assenza, ma al Metodo del colore di Beppe Assenza proprio perché ha dedicato tutta la sua vita a rinvenire l’essenza del colore, ritraendo i sentimenti e l’anima di fatti e persone, sempre con il pennello in mano e, come dice il poeta Novalis, con l’occhio che non osserva, ma vede.
Giornalista pubblicista e insegnante, coltivo la mia passione per la fotografia e la scrittura sin da bambina. Le principali fonti di ispirazioni sono i viaggi in paesi diversi a cui seguono nuovi progetti in cui emerge il proprio viaggio interiore attraverso i temi esistenziali della contemporaneità.
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