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Marimo

Marinella Tumino 14 febbraio 2024


Mi piacciono le piante grasse. Le colleziono, le accudisco, le amo.
Di recente, però, sono entrate a far parte della mia vita due nuove “creature verdi” a cui mi sono già affezionata. Si tratta dei MARIMO, comunemente noti come “Alghe Palla”, ovvero formazioni di alghe di tipo pluricellulare appartenente alla famiglia delle Cladophoraceae, diffusi nell’emisfero boreale e che possono vivere oltre i 200 anni.
Il nome “Marimo” viene dal giapponese Marimo Mari-Mo(毬藻), il cui significato è la composizione delle parole “Mari”, che potremmo tradurre come “pallina” o “biglia” e “Mo” come“pianta acquatica/ alga palla”. Tale nome è stato conferito dal botanico giapponese Takiya Kawakami nel 1898. La forma a palla è dovuta all’azione ondulatoria delle correnti dei laghi. L’ambiente migliore affinché si formino le alghe palla sono quindi i laghi freddi e incontaminati e con un fondale sabbioso e poco profondo. Il tratto peculiare dell’alga Marimo oltre alla forma è il suo colore verde, che può assumere diverse sfumature, dal verde scuro fino al verde brillante che, quando attraversato dai raggi di luce, può risultare quasi fluorescente.


Il curioso aspetto a forma di palla dalla superficie morbida al tatto, e la leggenda che li riguarda, negli ultimi anni hanno reso questi MARIMO un oggetto di culto, usato sia negli acquari che in vasi di varie dimensioni come portafortuna e oggetto di Design.

CURIOSITA’: in Giappone il Marimo è considerato un’alga magica portafortuna, considerata come una sorta di talismano di famiglia, che viene lasciato in eredità, di generazione in generazione, come simbolo di legame tra familiari e in grado di favorire longevità e abbondanza. Dato che non richiedono cure particolari, a volte, queste alghe Marimo vengono regalate ai bambini piccoli per allevarle come “animali domestici”, un po’ come fossero “tamagotchi” naturale.
LEGGENDA: Si tratta di una storia d’amore che ci giunge dall’antico Giappone, ambientata presso il lago Akan, sull’isola di Hokkaido, dove si trova una delle colonie più ampie al mondo di alghe Marimo. Due giovani innamorati, per sfuggire ai genitori che volevano separarli, si nascosero nei pressi del lago Akan e per vivere un amore eterno i loro cuori si trasformarono in MARIMO e scomparvero nelle acque del lago. Ecco perché questa simpatica palla di alga rappresenta l’amore eterno. In Giappone, regalare dei MARIMO equivale a fare una dichiarazione d’amore del tipo “Voglio passare il resto della mia vita con te” oppure è di buon auspicio per chi cerca l’anima gemella.
Come sempre, c’è un abisso tra leggenda e realtà; ad ogni modo, io personalmente sono rimasta stregata da queste vezzose “palle paffute” che già hanno guadagnato un posto in prima fila in un angolo di casa che amo particolarmente.

Marinella Tumino

Docente di Materie Letterarie presso l’istituto tecnico “Galileo Ferraris” di Ragusa, ricercatrice indipendente nel campo della Shoah, autrice di libri: “Frammenti d’anima”, Giovane Holden Edizioni (2014); “Trame d’inchiostro”, Kimerik Edizioni (2015); “L’urlo del Danubio”, Operaincerta Editore (2018); Profumi d’Istanbul, Operaincerta Editore (2022).

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