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Manco morto

Liliana Sinagra 14 marzo 2024


Ciminna (Pa) Dicembre 2022. Emma Cecala e la sua troupe arrivano nel paesino che fu patria adottiva del “Il Gattopardo”, dramma storico e colossal ispirato al romanzo di Giuseppe Tommasi di Lampedusa (regia di Luchino Visconti), per iniziare le riprese del suo secondo cortometraggio dal titolo “Manco Morto”. La giovane regista emergente, ambienta la sceneggiatura scritta con Vanessa Leone e Alessandra Trogu, esattamente nel 1958 in un paese dell’entroterra siciliano dal nome bizzarro: Cofone. Quante volte ci capita di esclamare: “No, io non lo farei manco morto!”, per escludere in modo assoluto la possibilità di vivere una determinata situazione, eppure il protagonista già passato a miglior vita, per una sua scelta scatenerà l’irrefrenabile fantasia del paesello che vive il frizzante clima preelettorale, dando vita al chiacchiericcio più ardito e disconnesso dalla realtà, che tanto piace alle comari e agli avversari politici. Teotista Mezzasalma, candidato a sindaco del Partito Comunista, muore improvvisamente ma non prima di avere lasciato le sue ultime volontà per iscritto alla moglie, che si rivolgerà al braccio “destro” del marito per poterle mettere in atto, facendole rispettare in toto. L’altro candidato a sindaco appartiene alla destra, alla Democrazia Cristiana. Leggendo la sceneggiatura di questo cortometraggio, a cui ho preso parte come attrice, con il sorriso stampato sulle labbra si cerca di consumare in fretta tutto il copione, divorati dalla curiosità di conoscerne il finale e posso garantire che la medesima sensazione si prova durante la visione di questo gioiellino che con irriverente ironia, fornisce una perfetta clip delle dinamiche che si consumano nei piccoli centri durante la campagna elettorale, aggiungerei “oggi come allora”!  Potranno mancare dunque richieste di favori, promesse politiche in cambio di voti, equivoci, schieramenti pubblici, tornaconti personali, scandali e pettegolezzi piccanti? La risposta è no, altrimenti il corteo funebre di Titta Mezzasalma non avrebbe quella deliziosa comicità che la regista riesce a portare sullo schermo anche grazie al lavoro di un cast prestigioso: Stefania Blandeburgo, Giuseppe Battiloro, Antonio Pandolfo, Marco Manera, Anna Maria Graziano, Cesare Biondolillo e Nino Balistreri, sono gli attori principali di questo cortometraggio prodotto da Arancia Cinema di Aurelio Grimaldi e la cui colonna sonora è stata realizzata da Chiara Casà. Le tre sceneggiatrici prendendo spunto dalle tante barzellette sui comunisti e dalle contrapposizioni con lo schieramento dei democristiani, intessono una satira lucida e pungente che tutto include e nulla esclude “neanche la memoria dei morti”, o meglio neanche il morto, che proprio nel giorno del suo funerale stupisce e stordisce una comunità intera per avere chiesto lui stesso di entrare in chiesa! Non può mancare tra i personaggi della storia il medico del paese, che nella violata riservatezza della sua professione svela a donna Turidda da quale malattia fosse afflitto il defunto Mezzasalma; come regola vuole, da buona pettegola, la “schiettazza” riferisce a modo suo l’informazione ricevuta ai democristiani, fornendo così alla comunità una ulteriore versione diversa sulla dipartita del comunista. I partecipanti al funerale, presenziano alla funzione religiosa come ad un evento a cui “non si può e non si deve mancare”, perché durante la campagna elettorale in un paesino non ci si può assentare e bisogna tenere occhi e orecchie ben aperti, anche se alla fine ognuno dirà la propria non curante della realtà dei fatti e dei personaggi, altrimenti il vero protagonista della storia “il pettegolezzo” non potrebbe esistere! Dalla piaga della maldicenza non si salva nessuno: Manco Morto! Insomma per qualcuno dei presenti la riflessione è: “PC o DC io chi sapieva, una lettera canciava!!!!” Una delle frasi top dei dialoghi che si consumano tra i viali del cimitero, dove mentre si accompagna il feretro del compianto Titta al luogo eterno, non si placano le chiacchiere e le riflessioni personali sulle dinamiche politiche di Cofone. Una delle frasi che cela l’incoscienza con la quale spesso l’elettore si accosta al voto, amara considerazione di una triste realtà! La realizzazione di Manco Morto è stata possibile grazie al sostegno dell’Assessorato ai Beni Culturali e Identità Siciliana e del Comune di Ciminna, proprio nella sala del paese  si è svolta la prima proiezione del cortometraggio della durata di 15 minuti, che ha comparse e figuranti del luogo, che oltre alla partecipazione alle riprese hanno contribuito alla riuscita dell’intero lavoro con grande ospitalità e collaborazione. Numerosissimi i premi ricevuti ai molti concorsi a cui il secondo lavoro di Emma Cecala ha partecipato, tra tutti il PREMIO CINEMA INDIPENDENTE “SERGIO  PASTORE” – 2° EDIZIONE, “PREMIO OPERA PRIMA CORTOMETRAGGIO per l’eccezionale ironia nel ritrarre le tipologie umane nel contesto storico ambientato, con affettuosa ispirazione al magistrale stile cinematografico di Pietro Germi”. Attualmente il cortometraggio non è disponibile sulle piatteforme perché ancora in concorso.


Biografia di Emma Cecala
Nata a Caccamo (Palermo) classe 1980 si laurea in Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo nel 2004 con il massimo dei voti. Nel 2020 frequenta un corso di regia cinematografica e matura esperienza sul set con Daniele Ciprì e diventa collaboratrice personale di Aurelio Grimaldi. Viene selezionata tra i dieci giovani talenti del sud Italia da formare nel campo della produzione cinematografica: progetto Creative Media Unione Europea. “QuarantacinqueQuindiciVentiquattro” è il suo primo cortometraggio. Nel cast Stefania Brandeburgo, Toti e Totino. “MancoMorto” il suo secondo lavoro prodotto da Arancia Cinema, vede la partecipazione di Antonio Pandolfo, Marco Manera, Stefania Blandeburgo.
Il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=pDWrlPxrMhE
L’intervista di Maurizio Piscopo a Emma Cecala: https://siciliabuona.com/emma-cecala-regista-siciliana-intervistata-da-maurizio-piscopo/

 


Liliana Sinagra

Liliana Sinagra, classe '78, libera professionista nel campo dei servizi tecnici nella vita lavorativa, fin da ragazzina scopre la sua passione per il teatro in una compagnia amatoriale e nel tempo frequenta una scuola triennale di teatro contemporaneo presso il Teatro Zeta di Termini Imerese (Pa). Con all'Associazione Culturale Kairòs di Sciara (Pa) cura la regia di commedie dialettali portate in scena dagli adolescenti del proprio paese. Curatrice degli eventi del Festival del Torto Nella Valle dei Racconti fin dal 2019, nel 2021 viene nominata vice presidente dell'Associazione Culturale Nella Valle dei Racconti che si occupa dell'organizzazione dell'omonimo festival e della promozione culturale del territorio della valle del fiume Torto. Sensibile alle tematiche sociali, ha ideato vari progetti artistici, tra cui un video contro il femminicidio realizzato con gli attori del Teatro Zeta e la fotografa Olga Flaccomio. Coordinatrice delle ultime due edizioni del Dedalo Festival di Caltabellotta (AG) accanto al direttore artistico Ezio Noto.

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