La “Maison Rose” a Parigi
Marinella Tumino
14 aprile 2024
In prossimità del mio viaggio nella Ville Lumiere per un corso di formazione presso l'Università italiana di Parigi, sto organizzando le mie ore libere dalle lezioni, pianificando visite a musei, angoli, piazze, monumenti. Tra i luoghi meno noti da visitare e che ho già messo in lista c’è sicuramente la “Maison Rose”, un luogo storico che ha saputo resistere al tempo, alle guerre e alla speculazione edilizia, riuscendo a mantenere un certo aspetto poetico e quasi fiabesco.
Situata in un suggestivo angolo di Montmartre, tra Rue de l’Abreuvoir e Rue des Saules, accanto a un edificio ricoperto di edera e vicino alla Basilique du Sacre Coeur, la “Casa rosa” è diventata un’icona del fascino di Montmartre, custodendo una storia affascinante.
La “Maison Rose” ha radici molto antiche: è diventata famosa non solo per il suo colore, ma soprattutto perché agli inizi del XX secolo è stata luogo di ritrovo di numerosi artisti.
A dire il vero, la storia della “Maison Rose” inizia diversi anni prima, verso il 1850. A quell’epoca era una piccola e umile costruzione nel periferico villaggio di Montmartre, tra case di campagna e mulini a vento. In seguito, venne acquistata dalla modella di Pablo Picasso, Laure Germaine Gargallo, che la fece dipingere di rosa dopo un suo viaggio in Catalogna, e la trasformò in una piccola taverna dove si davano appuntamento amici e artisti, che contribuirono a renderla famosa.
Tanti furono i personaggi famosi che presero l’abitudine di frequentare quella piccola locanda, ricordiamo Picasso, Modigliani, Edith Piaf, Charles Aznavour. Tuttavia, negli anni seguenti, cambiando spesso gestione, la “Maison Rose” perse la sua atmosfera magica di ritrovo per artisti. Fortunatamente, negli anni trenta del Novecento, riuscì a sfuggire a un forte processo di urbanizzazione, ma diventò uno dei tanti locali anonimi presenti nel quartiere, tanto che intorno agli anni settanta perse il suo originale colore rosa e fu per giunta dipinta di bianco.
È solo di recente che, grazie a documenti e foto d’archivio, l’attuale proprietario ha deciso di restituire alla “Casa Rosa” gli antichi splendori, così è ritornata a essere uno dei simboli principali del quartiere di Montmartre con il suo iconico colore rosa.
Oggi la Maison Rose è considerata tra le “regine” degli scatti su Instagram, è stata set della famosa serie tv Netflix “Emily in Paris” ed è anche perfetta per un caffè pomeridiano o per degustare vari piatti tipici della cucina francese preparati con ingredienti freschi e di stagione.
Docente di Materie Letterarie presso l’istituto tecnico “Galileo Ferraris” di Ragusa, ricercatrice indipendente nel campo della Shoah, autrice di libri: “Frammenti d’anima”, Giovane Holden Edizioni (2014); “Trame d’inchiostro”, Kimerik Edizioni (2015); “L’urlo del Danubio”, Operaincerta Editore (2018); Profumi d’Istanbul, Operaincerta Editore (2022).