Gli impulsi e i furori dell’adolescenza c’erano. Internet non ancora. 
Così anche la ricerca di un libro, nella periferica realtà di Ragusa, ci riportava ai tempi di quell’altro volume piuttosto famoso: l’Odissea!
Quel libro, poi, era davvero introvabile. Eppure il mio idolo di allora ne aveva consigliato la lettura a uno sbigottito Corrado Augias su “Babele”. Seconda serata. RaiTre. Roba da intellettuali coi fiocchi. Dunque dovevo leggerlo anche io!
I librai di fiducia, a dispetto del loro appellativo, mi sfiduciavano a ogni visita. A Ragusa non avrei mai e poi mai trovato quel titolo, nonostante fosse uscito da poco e, per altro, per i tipi di una nota casa editrice.
Dunque provavo a cercarlo nelle sporadiche gite legate alle trasferte sportive, ma sempre senza riscontro. D’altro canto la squadra giocava pressoché sempre in Sicilia, spesso nelle domeniche in cui i negozi erano naturalmente chiusi e le speranze di successo per me restavano davvero marginali.
Dopo un paio d’anni di inutili giri per le librerie dell’isola, pensavo potesse andar meglio con la visita di leva. Taranto, posto di mare e di industrie, prometteva bene. 
Nei tre giorni a mia disposizione cercavo con ingenuità e mai domo il “mio” desideratissimo testo.
Durante una libera uscita scoprii che il libraio lo conosceva e lo apprezzava, ma non ne aveva neanche una copia per me. Mi rifilò in compenso un altro titolo che non aprii mai.
Insomma io risultai abile e arruolato e la mia ricerca del libro, invece, riformata senza appello.
E poi erano arrivati l’anno e il mese dei mondiali di calcio negli States e con essi le noiosissime partite in tv della nazionale di Arrigo Sacchi. Ma come rinunciare alla rituale visione collettiva con pizza, birra e rutto libero? (no, quello a dire il vero mai…).
Eravamo a casa di un caro amico, di quelli che hanno ottimi risultati tra i banchi senza mai avere letto un libro che non fosse di “Diritto”, “Economia Aziendale” o altro argomento scolastico. La partita sullo schermo era Italia – Squadra Scandinava. Io invocavo Baggio e combattevo con la noia.
Mi rapì la curiosità di guardare tra gli scaffali semi vuoti. Tra bomboniere e soprammobili si incastonava una collana di libri. Avete presente quelle raccolte che hanno giusto il merito di essere piacevoli agli occhi degli arredatori e che quasi esclusivamente per questo vengono acquistate?
Avrete già capito che tra quei libri privi di orma digitale umana c’era anche quello che io ardentemente desideravo e cercavo da anni.
“Cavolo (ma nell’orgasmo del ritrovamento utilizzai in realtà un’espressione anatomicamente più appropriata) ma tu hai questo libro?” E lui, prontissimo come se gli avessi sorpreso un numero di “Zora la  porno vampira” si difese: “Non è mio, è di mia madre!”.
Lo presi in prestito, dimenticai la partita e il sonno di quella notte. Ero letteralmente rapito dalla lettura e dalla soddisfazione che ne derivava. Una gioia che fatico ancora oggi a descrivere ma che ancora mi emoziona. 
Di lì a poco quel testo venne ristampato e finalmente lo comprai più e più volte. Almeno una per ogni consiglio che si trasformava, sulle ali dell’entusiasmo, in regalo della mia copia a qualche amico.
Oggi chi dovesse desiderare quelle 150 pagine può scegliere tra centinaia di siti internet e altrettanti prezzi. Io devo di nuovo rimpiazzarle dopo l’ultimo “prestito” ancora non restituito.
Ma a parte quest’ultimo dettaglio: cerchiamo i libri che ci piacciono, inseguiamoli, facciamoci trovare da loro e viviamo grazie alla vita che in essi continuamente fluisce, si trasforma e ci trasforma.
Buona lettura a tutti cari amici.