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Bibliotizziamoci

Rita Luciani 14 giugno 2024


Le biblioteche non se la passano bene, almeno in Sicilia, poco frequentate da molti per alcuni addirittura sconosciute, bistrattate per vari motivi tra i quali la colpa di essere pubbliche. Così ci fa intendere Nadia Scardino, direttrice della Biblioteca Comunale di Scicli (RG) che ci accompagnerà in questo excursus in biblioteca: “Alcuni nostri concittadini hanno un pregiudizio: prendere un libro in prestito anziché acquistarlo è umiliante. Inoltre le scuole e le famiglie invogliano poco i ragazzi, gli adulti leggono poco e i giovani seguono il brutto esempio”.
In Italia la biblioteca pubblica è riconosciuta dalla Costituzione e può essere di proprietà statale, regionale o locale, è accessibile a tutti e vede prevalere l'aspetto della fruizione su quello della conservazione, compito svolto dalle Biblioteche Nazionali Centrali di Roma e Firenze. Negli ultimi decenni, soprattutto nelle regioni dove cittadinanza ed enti locali dialogano e collaborano, le biblioteche comunali sono diventate dei veri luoghi di socializzazione, attrattivi e dinamici grazie alle postazioni internet ed emeroteche; vi si organizzano incontri e dibattiti, mostre e iniziative per l’infanzia, insomma un luogo culturale a tutto tondo.
https://www.treccani.it/enciclopedia/le-biblioteche_(Dizionario-di-Storia)/

Direttrice Scardino qual è la funzione civica della biblioteca?
La biblioteca in una città dev’essere considerata un luogo della memoria e della conoscenza, in senso dinamico e dialettico. I libri come depositari di cultura e conoscenza, hanno fatto sempre paura alle dittature, per questo venivano bruciati.
Oggi si è creato un divario tra un’informazione di alta qualità spesso costosa, e una di dubbio profilo e poco affidabile, offerta dalla rete internet. La biblioteca come ente pubblico, gratuito e accessibile a tutti, può e deve colmare questa distanza tra cultura alta e semplice informazione; ricordiamo che in Italia abbiamo il 30% di analfabetismo funzionale, un cittadino poco o male informato non è in grado di fare scelte consapevoli in vari ambiti della vita.

Le istituzioni offrono strumenti adeguati per adempiere a questo ruolo?
Al sud le biblioteche sono poco frequentate e nello stesso tempo insufficientemente supportate dalle istituzioni locali. Gli enti pubblici dovrebbero investire, non solo economicamente, nella promozione delle biblioteche e i cittadini dovrebbero avere il piacere e il dovere morale di frequentarle, perché altrimenti i fondi economici si spenderanno altrove. Infatti dal 2009 abbiamo smesso di acquistare riviste e quotidiani sia per mancanza di fondi dal comune di Scicli sia per i pochi utenti. Dal 2020 siamo riusciti ad acquistare nuovi libri grazie alla legge Franceschini sulla editoria, durante il Covid infatti la lettura era molto praticata. Oggi gli stanziamenti regionali arrivano alla Sovraintendenza provinciale che li distribuisce a turno fra tutte le biblioteche comunali, quindi pochi soldi e a gocce.

Cosa ha determinato di calo di utenti e di lettori?
È scontato che l’avvento di internet ha rivoluzionato il modo di fare ricerca e il supporto cartaceo sembra superato, non a caso la la fascia d’età meno rappresentata è quella dai 14 ai 30 anni. Le istituzioni però non investono, le biblioteche sono considerate le cenerentole dei comuni, il personale è carente, demotivato e senza formazione specifica, gli orari di apertura limitati e non permettono di richiamare nuova utenza.

Lei cosa cerca di fare per sopperire alle mancanze delle istituzioni e per invogliare i cittadini?
Cerco di conoscere le persone e a dare ad ognuna il libro giusto, come farebbe un bravo libraio, solo che io vendo un servizio pubblico. Ho imparato ad abbinare i lettori secondo le preferenze, propongo percorsi di lettura a tema, empatizzo con i loro umori (se una persona sta superando un lutto, consiglio un libro ottimista) mi aggiorno con i social culturali e con le tendenze, inoltre accolgo le richieste degli utenti per fare nuovi acquisti. Fortunatamente i lettori forti reggono tutte le sfide: i ragazzi della scuola dell’obbligo sono gli utenti più numerosi, seguono le donne casalinghe e pensionate, ma stanno aumentando le donne occupate. Il romanzo giallo è diventato un genere tra i più letti, vanno molto anche i libri sul Giappone e i romanzi che hanno ispirato film o serie tv.

Cosa si auspica per il futuro prossimo delle biblioteche?
L’ente pubblico deve investire affinché la biblioteca diventi luogo aggregativo, socialmente rilevante per tutta la popolazione, contro la solitudine e l’emarginazione, la dispersone scolastica e l’illegalità. Nella biblioteca di Scicli abbiamo scaffali aperti per curiosare tra i libri, un’intera sala dedicata ai ragazzi dai 0 ai 14 anni ed é possibile effettuare il prestito interbibliotecario, ma mancano spazi e postazioni multimediali, il monta scale per i disabili è rotto da anni, e soprattutto abbiamo difficoltà ad organizzare attività e iniziative per tutte le fasce d’età affinché la biblioteca sia conosciuta e apprezzata da tutti i cittadini.
Un giorno venne un signore su consiglio del suo cardiologo: la biblioteca e i libri fanno bene anche alla salute!





Rita Luciani

Rita Luciani nasce a Roma nel 1968, dopo la Maturità Classica si trasferisce a Modena, lavora e si laurea in Sociologia. Dal 2019 è residente a Scicli (RG), da pensionata e grata alla vita, si dedica alle sue passioni e ai suoi hobby.

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