Da piccola ero sempre stata una buona studentessa. Ma gli unici libri che leggevo erano i testi di scuola. Non mi era mai interessato leggere come hobby. Lo consideravo una cosa noiosa, un po' anche da secchioni.
Quando ho iniziato il terzo anno alla scuola superiore, molte cose sono cambiate. I miei professori erano tutti nuovi, così come i miei compagni di classe, che erano almeno di uno o due anni più grandi di me. Sono comunque riuscita a fare amicizia quasi da subito con due ragazze, le quali, non erano così amanti della scuola, e spesso decidevano d’improvvisare giornate ‘alternative’, soprattutto quando ci avvicinavamo alle giornate di esami e interrogazioni.
Non è passato tanto tempo quando, dopo qualche persuasione, anche io per la prima volta decisi di unirmi alle loro avventure. Ebbene sì, all’insaputa dei miei genitori iniziai a ‘salare’, come si diceva tra i ragazzi in dialetto quando si marinava la scuola.
Ed è proprio in quell'occasione che Bea mi raccontava le storie dei libri che leggeva.
Lei amava leggere, per lo più storie d'amore e io adoravo ascoltarla. Con la curiosità e ingenuità di una quindicenne amavo ricostruire nella mia mente quei personaggi e quelle storie che mi intrigavano e mi facevano sognare, da buona romanticona che ero e ancora sono. A volte mi leggeva, a volte mi raccontava quello che aveva letto la notte fino a tardi, e spesso commentavamo le storie e i loro personaggi o magari creavamo un'alternativa alla storia letta.
Ogni occasione era buona per me per chiederle di leggere o di raccontarmi il continuo della storia.
Andò così per mesi fino a quando un giorno Bea si presentò con un libro dalla copertina blu e mi disse: «Tieni, portalo a casa e questa volta leggilo tu». E così feci.
Iniziai a leggere il mio primo libro non scolastico - e non fu l’unico!
Continuai a dedicarmi alla lettura, spesso facendo le notti piccole assorbita nella storia e ansiosa di scoprire cosa sarebbe successo in seguito.
E mentre la mia passione per la lettura cresceva la mia dedizione allo studio diminuiva in maniera esponenziale. I voti della prima pagella però mi aprirono un po’ gli occhi. Gli ultimi tre mesi m’impegnai davvero tanto per recuperare le lacune accumulate ed andare avanti con il programma di studio. Cercai di fare l’impossibile. E com’è finita? Sono stata bocciata.
Quell’anno ho imparato tante cose che mi hanno cambiata come persona. Ma posso sicuramente dire che tra i vari insegnamenti, quell'anno mi è stato aperto un mondo nuovo. Bea mi aveva contagiata con la sua passione per la lettura, ad apprezzare la magia che porta con sé un libro. Ho capito che quando leggiamo perché c’è un interesse genuino, diamo il valore vero ai libri.
Sono convinta che esiste un libro, un genere, un argomento che affascina ognuno di noi e possiamo imparare tanto ed arricchirci nello scoprire le storie, le esperienze, le scoperte, le opinioni di altri.
Ed è per questo che penso sia importante leggere ai bambini quando sono piccoli, e contagiarli con questa passione così come Bea ha fatto con me.