Storicamente il fidanzamento nasce nel 1477, quando l' arciduca Massimiliano d'Austria regalò un anello sormontato da un diamante come promessa di matrimonio a Maria di Borgogna.
Da allora ai giorni nostri il tradizionale anello segna e sancisce una promessa, è "per sempre" come narrano tante pubblicità.
Nell'epoca moderna il "fidanzamento" non è più inteso come formale promessa di matrimonio. Ci si fidanza per stare "ufficialmente" insieme, alcuni non si sposano nemmeno restando nel costante limbo del fidanzamento.
Oscar Wilde diceva: "Gli uomini vorrebbero essere il primo amore di una donna. Questa è la loro sciocca vanità. Le donne hanno un istinto più sottile: bramano essere l'ultimo amore di un uomo".
Ma perché ci fidanziamo? Siamo tutti alla ricerca di amore? Tutti innamorati davvero? Tutti convinti che dividere la vita con qualcuno sia fondamentale?
Chi da piccolo non ha visto quel biglietto che girava in maniera innocente tra i banchi delle scuole elementari, lcon su scritto "vuoi metterti con me?"
E a seguire, la casella da segnare con una x sul "si" o sul "no".
Tutto ciò probabilmente accade perché noi esseri umani abbiamo un impulso innato per la condivisione. Il desiderio di essere ascoltati e amati fa parte dei nostri bisogni primari.
Per questo continuiamo a mandare segnali e cogliere segni, spesso proiettandoli negli altri.
Siamo sempre in attesa di messaggi, sperando di realizzare una connessione. Questo concetto lo ha ben compreso chi ha ideato i social network, rendendo facile e globale la diffusione di questo bisogno.
Una parola, un incontro, una coincidenza che chiamiamo destino...e da lì avviene la magia.
A quel punto due vite si intrecciano e l'una comincia a far parte dell'altra.
Ma come distinguere l'amore dall'amicizia? Parafrasando una celebre battuta di Aldo Baglio potremmo dire "vabbè AM AM, la targa è uguale!".
(Ahinoi, ci tocca ricordare ai più giovani che una volta le targhe prevedevano due lettere della città di immatricolazione dell'auto).
In effetti amore e amicizia sembrano confondersi ed intrecciarsi nelle loro forme più profonde rivelando poche differenze spesso legate a un mero scambio fisico.
Ciò che interessa a noi è capire cosa porta al fidanzamento.
Come si arriva a quel complesso contenitore di sentimenti dove rientrano sincerità, amore, fedeltà, pazienza, stima e tanto altro.
È davvero possibile credere che in una sola parola, in un solo gesto, si possa esprimere tutto ciò?
Forse non è casuale che la parola "fidanzamento" finisca con "mento".
Maria Bruna Noto è nata a Ragusa il 19/08/1978. Laureata in Scienze della Formazione, svolge la professione di educatrice presso il Progetto SAI MSNA Comune di Ragusa-Kebama. Ha pubblicato un capitolo sulla rivista "Formazione psichiatrica" dal titolo La rieducazione nelle carceri. Autrice di vari articoli su mensili, ha pubblicato il volume Ragazzi Scalzi nell’ottobre 2023.
Giuseppe Scuderi è nato a Catania il 05.12.1985. Laureato in scienze dell'educazione e della formazione nel 2014, attivo nel campo sociale e umanitario da 9 anni. Attualmente lavora come educatore professionale in un centro di prima accoglienza con i minori stranieri non accompagnati. Ha lavorato in diversi capoluoghi siciliani, dove ha collaborato con le istituzioni e le associazioni a salvaguardia dei minori del territorio.
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