“Credo di essere innamorata", confessa tutto di un fiato Alessandra, dopo aver ordinato una tisana ed una fetta di torta al limone. "Lui è così dolce, bello. Starei ore a guardare i suoi occhi, adoro parlare con lui. E poi quando mi guarda sento davvero le farfalle allo stomaco. Mi sento proprio una ragazzina quando sono con lui."
Alessandra, sorridendo, dice: "È bello vederti così felice, sono contenta per te."
Chiara: "E se lui fosse la mia dolce metà?"
Alessandra: "Ma perché, pensi di non essere una persona completa?"
Chiara: "Cioè..."
Alessandra: "Io non credo nella ricerca di una metà. Per me è più un trovare un compagno di avventure che per l'appunto ci accompagna nel nostro cammino, supportandoci nei momenti difficili ma anche nelle nostre idee più pazze, nei nostri successi. Una persona che ci sfida e che ci accetta come siamo e viceversa. Cioè, due persone complete, non a metà."
Chiara: "mmm…Non l'avevo mai visto così."
Alessandra: "Se ci pensi, essere una metà implica qualche forma di dipendenza."
Chiara: "Beh, effettivamente!" Chiara continua mentre sorseggia il tè, che nel frattempo era stato servito: "Ma quindi tu non credi in compromessi?"
Alessandra: "Perché no? Io penso che in una relazione bisogna scendere a compromessi per stare insieme, ma ciò che determina la qualità e la durata di una relazione dipende da cosa sacrifichiamo."
Chiara: "Cioè?"
Alessandra: "Mi spiego. Scendere a compromessi è inevitabile perché siamo tutti diversi. Ci sarà sempre qualche modo di pensare, di fare o necessità contrastanti, giusto? Questo implica un sacrificio da parte di uno o entrambe le parti. Ed è qui che diventa fondamentale conoscere bene se stessi."
Chiara: "Ma io penso di conoscermi abbastanza bene."
Alessandra: "Magari sì. Per esempio questo lo pensavo io di me, ma mi sono accorta che in realtà molti di noi non ci conosciamo abbastanza o per niente. Questo è un tipo di lavoro intenzionale e fatto con consapevolezza. Se io so veramente chi sono, non comprometterei mai una parte importante di me, della mia personalità, della mia crescita, del mio percorso di vita, per stare con qualcun altro. Altrimenti non sarei più me. All'inizio di una relazione, quando siamo innamorati, tendiamo a cedere, a non ascoltare la nostra intuizione che ci dice che magari c'è qualcosa che non va. Ma è importante capire se stiamo sacrificando una parte importante di noi, della nostra essenza, magari arrivando ad annullarci per l’altro, o diventando una metà da cui dipendiamo o da cui dipende l’altra persona. Mi segui?"
Chiara: “Credo di sì, continua”
Alessandra: "Per essere più consapevoli di noi stessi bisogna essere coraggiosi, credere in noi stessi. Saper ascoltare la nostra intuizione, che è diversa dall'emozione. L'emozione è un impulso che può cambiare in qualsiasi momento, come quando guardiamo un film. E quando siamo innamorati spesso ci lasciamo trasportare dalle emozioni senza fermarci a riflettere su ciò che realmente abbiamo bisogno o su chi siamo, cosa valiamo. E senza renderci conto ci mettiamo i cosiddetti prosciutti davanti agli occhi. Mentre l'intuizione è quella vocina saggia che ci guida sempre. E quando scegliamo di ascoltarla, di lavorare su di noi e di essere onesti con noi stessi, allora, secondo me, succedono due cose: o la relazione si finisce nei suoi albori o diventa più forte."
Chiara: "Quindi, secondo te, dovrei prendermi un po' di tempo per riflettere meglio su chi sono?"
Alessandra: "Io penso che conoscere se stessi è un lavoro che dura tutta la vita, ma dedicarsi consapevolmente a questo percorso può fare una grande differenza perchè ci aiuta a prendere decisioni migliori. Magari potresti iniziare con lo scrivere una lista delle cose che sono importanti per te, anche a letto, e poi parlane con lui. E capire cosa è importante per lui."
Chiara: "Questa è una bella idea! Mi stai facendo pensare che forse durante la fase inziale di un rapporto non ci rendiamo conto di quanto stiamo compromettendo di noi stessi. E magari poi capiamo certe cose quando si è molto in là nella relazione, quando si è sposati e si hanno dei figli"
Alessandra: "Sì, penso sia così. Il fidanzamento spesso è una fase meravigliosa, piena di emozioni e scoperte, ma è anche un momento in cui dobbiamo essere attenti a non perdere di vista chi siamo veramente e scendere a compromessi in maniera più consapevole. È interessante come compromettere significa anche danneggiare, come nel caso di un organo compromesso quando non funziona bene.”
Chiara: "Vero! Comunque penso tu abbia ragione. Forse dovrei iniziare a essere più consapevole di ciò che è davvero importante per me e poi discuterne con lui."
Alessandra: "Lo penso anche io. Credo che un rapporto sano e autentico con gli altri sia lo specchio di un rapporto autentico con sé stessi. Non è certamente facile ma sicuramente possibile. Questo per me è vero amore. Se non sappiamo amare noi stessi e rispettarci, come possiamo amare davvero gli altri?”
Chiara sorride: "Hai ragione. Grazie, Alessandra. Le tue parole mi hanno davvero fatto riflettere."
Alessandra sorride a sua volta: "Di niente. Ora godiamoci questa bella torta al limone!”
Christina Tumino è una pedagogista olistica, numerologista e ambasciatrice dell’unicità. Dalla passione per la crescita personale e l’educazione, ha fondato Magical Parenting, e creato il metodo The Magical Bodies® ed il programma formativo chiamato "Cultivating Life Skills", dove offre un sistema educativo alternativo personalizzato a bambini dai due ai diciassette anni in una fattoria inglese. Christina è nata in Sud America, cresciuta in Italia e risiede nel Regno Unito, dove offre guida ad adulti, genitori e bambini per diventare individui unici, forti, consapevoli di sé e del loro scopo unico di vita.
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