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Il laureato

Marcello Gurrieri 14 agosto 2024


Il clamoroso successo di questo film fu a mio avviso inevitabile. Le frecce al suo arco erano veramente tante: il cast di primissimo livello, la colonna sonora di Simon & Garfunkel (pietra miliare del duo folk statunitense) e poi la storia (tratta dal romanzo omonimo di Charles Webb) nella quale i giovani di tutto il mondo si immedesimarono attraverso il senso di oppressione e di inquietudine del protagonista, la difficoltà di diventare adulti in una società perbenista che non piaceva alle giovani generazioni che di lì a poco l’avrebbero rivoltata come un calzino.
La trama: Benjiamin si è appena laureato. Invece che sentirsi sollevato per il risultato raggiunto, è angosciato dall’incertezza del futuro, dalle aspettative soffocanti dei genitori, dai ritmi della società dei consumi (“Ricorda Ben! Il futuro è nella plastica!”). E, aspetto non secondario, non ha ancora fatto sesso, esperienza che ha un effetto dirompente nella formazione della personalità dei ragazzi. Così avviene l’incontro con la signora Robinson, disinibita amica dei genitori con cui Ben intrattiene una prolungata relazione sessuale che sembra regalargli un’iniezione di fiducia in se stesso facendolo diventare uomo. Ma le trame della vita a volte sono davvero grottesche e Benjamin si innamora proprio di Elaine, figlia dei signori Robinson. Evento deflagrante che non passa certo inosservato. La signora rifiuta categoricamente la possibilità di una frequentazione; il marito, dapprima favorevole, si infuria dopo aver saputo della relazione di Ben con sua moglie. La stessa Elaine, molto legata a Benjamin, resta ovviamente sconvolta da quanto avvenuto prima del loro incontro. Insomma, un vero disastro. Ma il ragazzo è innamorato perso e la segue per mezza America cercando di convincerla a sposarlo. Lei si mostra comprensibilmente confusa ma possibilista. Più tardi però Ben viene a sapere che è stato fissato il matrimonio tra Elaine e Carl, un suo compagno di università. Prende la macchina e percorre un sacco di chilometri ma arriva tardi in chiesa (complice la fine del carburante). Il fatidico “sì” è stato già pronunciato. Allora inizia ad urlare sbattendo i pugni sul vetro. La ragazza, nel vedere quel gesto di disperazione, riconosce il proprio sentimento e scappa via, inseguita dai familiari. A quel punto Ben allontana tutti e li rinchiude bloccando le porte con l’ausilio di un crocifisso. È un crocifisso a respingere i moralismi e le ipocrisie di chi ostacola il vero amore, al di là dei conformismi, al di là dell’atto burocratico, al di là persino dello stesso sacramento. Ben ed Elaine scappano via e prendono il primo autobus che passa. L’espressione di giubilo dei loro occhi si trasforma pian piano in smarrimento. Sono frastornati, non sanno cosa ne sarà di loro. Il finale, come conferma il regista Nichols, non può che essere aperto.

Marcello Gurrieri

Marcello Gurrieri è nato a Ragusa il 09/05/1973 ma risiede a Mascalucia (CT). Ha curato per 10 anni, dal 2007 al 2017, per il sito di Legambiente Catania, la rubrica "ecofilm...ecopensieri" incentrata su opere artistiche a tema ambientale; ha inoltre scritto piccole recensioni cinematografiche per vari periodici e articoli sull'attualità per "Argo Catania". Ha frequentato il corso di sceneggiatura cinematografica tenuto presso il Teatro Impulso di Catania. Ha scritto e pubblicato i seguenti libri: "Le anime libere della notte" con la casa editrice Libroitaliano; "L'ostinazione della speranza - Credere, sentire, vivere" e "Il rugby ... secondo me" con ilmiolibro.it. Ha inoltre scritto altri piccoli lavori divulgati autonomamente: "Grazie bisteccone! - Omaggio a Giampiero Galeazzi"; "I portieri più pazzi del mondo"; "Magma rock - Eravamo ragazzi nella Seattle d'Italia"; "Zagare nell'universo". Ha lavorato prevalentemente nel sociale e continua attualmente a farlo.

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