“Sì, lo voglio!” Ed ecco che i due si unirono in matrimonio e vissero felici e contenti. Beh, diciamo che questa idea un po'... ‘disneyana’, se così si può dire, dipinge questa favola del matrimonio, dove si trova il principe azzurro e si rimane insieme "finché morte non ci separi." Ma cosa succede in realtà dopo il matrimonio? Quando magari iniziano le notti insonni, dovute alla nascita del primogenito, e poi ancora lo stress dovuto al lavoro, al mantenimento della casa, e magari arriva il secondo figlio, che forse vale per dieci, e si arriva al punto di non riuscire a trovare il tempo per sé stessi, nemmeno per andare in bagno in santa pace. Per non parlare di quando nostro marito non fa quell’unica cosa che gli avevamo chiesto di fare!
Ed è qui che, di solito, iniziamo a trasformare questo ‘Principe Azzurro’ in una ‘Rana’, come dice Alison Armstrong nel suo libro The Queen's Code, ‘Il Codice della Regina’. Questo succede quando noi donne, non intenzionalmente, magari interpretiamo male o non apprezziamo le qualità innate che l'uomo porta nella relazione, ed in particolare il ruolo di provveditore, finendo così col criticarlo o sminuirlo. Per ‘provvedere’ qui si intende, non tanto a livello finanziario o di risorse, ma anche a livello di protezione, supporto, e di assicurarsi del benessere del partner. Questo impulso negli uomini è radicato a livello biologico ed evolutivo, quando il loro ruolo di cacciatori e protettori era cruciale per la sopravvivenza della loro famiglia.
Questo diventa un problema, nelle relazioni moderne, dove sempre più famiglie, e in particolare molte donne, cerchiamo la parità dei ruoli compromettendo questa qualità e necessita di provvedere da parte dell’uomo. Ovviamente bisogna leggere il libro per capire a pieno il concetto che propone l’autrice e come entrambi i sessi funzionano per aiutarci a creare più complicità nella relazione e renderla più forte.
Detto ciò anche gli uomini hanno la capacità di trasformare la loro principessa in una ‘rana’. Qui mi avvalgo di uno dei concetti di Jordan B. Peterson, uno psicologo canadese, professore universitario e scrittore. Lui spiega in uno dei sui discorsi come la dinamica dei complimenti e delle critiche, in particolare su come la propria moglie si veste o si presenta, può influenzare il comportamento della donna e della relazione stessa.
Ad esempio, quando un uomo non fa complimenti alla sua donna, non la invoglia a farsi bella, è indifferente o le fa commenti negativi su come si veste, con il passare del tempo, la donna tende a trascurarsi. Questo porta l’uomo a lamentarsi e a criticarla, o alla donna a non sentirsi desiderata entrando così in un circolo vizioso che allontana la coppia e danneggia la relazione. Una donna curata, bella e desiderabile piuttosto che una minaccia per il proprio marito può invece essere un punto di orgoglio visto che ogni giorno sceglie di stare con il suo uomo.
Ovviamente, qui non voglio dire con questo esempio che il valore della donna è basato sulla bellezza fisica piuttosto che le qualità del carattere … questo è solo un esempio per quegli uomini che stanno leggendo questo articolo e vengono ispirati ad omaggiare le loro donne con un complimento ;)
Per me, la chiave di un matrimonio vincente sta proprio nella consapevolezza che stare insieme comporta una scelta quotidiana, non solo quella fatta durante quel famoso "sì". Questa scelta richiede impegno, dove decidiamo ogni giorno di lavorare su noi stessi, di collaborare e di supportare la persona che è accanto a noi, non solo per come è, ma per ciò che può diventare, aspirando quindi alla crescita e ad una versione migliore di sé.
Per fare questo, è necessario comunicare, confrontarsi, essere onesti, e anche discutere, litigare se necessario ma sempre risolvendo situazioni e problemi senza mai lasciarli in sospeso o evitandoli. Penso che non bisogni mai nemmeno categorizzare l’altra persona mettendola in un "box", inquadrandola, ma invece permettere che possa mostrare tutte le sfaccettature di ciò che può essere. Il romanticismo ha pure un compito importante, ed è vitale sforzarsi se è necessario a creare spazi per trascorrere del tempo insieme - anche solo un paio d'ore da soli una volta alla settimana - e mantenere una vita sessuale attiva e appagante.
In fine, per me, la longevità e la felicità in un matrimonio non si basano su un ideale statico o su una perfezione irraggiungibile, ma su una continua evoluzione reciproca. Dove ogni giorno si sceglie consapevolmente di stare insieme. In questo modo, il matrimonio non diventa solo una favola da raccontare, ma una realtà vissuta, appagante e ricca.
Christina Tumino è una pedagogista olistica, numerologista e ambasciatrice dell’unicità. Dalla passione per la crescita personale e l’educazione, ha fondato Magical Parenting, e creato il metodo The Magical Bodies® ed il programma formativo chiamato "Cultivating Life Skills", dove offre un sistema educativo alternativo personalizzato a bambini dai due ai diciassette anni in una fattoria inglese. Christina è nata in Sud America, cresciuta in Italia e risiede nel Regno Unito, dove offre guida ad adulti, genitori e bambini per diventare individui unici, forti, consapevoli di sé e del loro scopo unico di vita.
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