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Divorzi

Antonio La Monica14 settembre 2024


Atto terzo della trilogia estiva di "Operaincerta".
Dopo il fuoco dell'innamoramento, l'impegno del matrimonio, arriviamo alla possibile crudeltà della separazione. Talvolta accade…. altre volte no!
L'idea per questo quasi editoriale era quella di mantenere un tono ironico, leggero. Fare riferimento a come l'idea di amore eterno sia impossibile da sostenere da quando si è infranto in Italia il matrimonio di Al Bano e Romina.

Avrei voluto proseguire raccontando del morboso interesse che il mondo nutre per le love stories concluse dei reali di Inghilterra e dintorni. Pensavo che soltanto la famiglia Windsor fornirebbe materiale per 3 o 4 numeri del nostro mensile a tema "separazione".

Che dire poi delle stelle del cinema e della musica che cambiano partner a ritmo di sesso e samba? 
Avrei, infine, citato qualche film in cui la separazione resta sullo sfondo di nuove storie d'amore, di altre possibilità di conoscenza e realizzazione. Avrei ignorato, insomma, i "Kramer contro Kramer" o "La guerra dei Roses". Al limite mi sarei dedicato a pellicole epocali come "Divorzio all'italiana".
Ma i miei propositi si sono infranti tutti in una scena che ho visto questa estate mentre ero in attesa delle pizze da asporto.

La vita, talvolta, prende pieghe inaspettate. 
Sera d'agosto. Seduti ad un tavolo in riva al mare un papà accompagnato da una bambina che immagino non abbia più di 4 anni, forse meno. La bimba parla sorridendo e il padre ride in modo evidente e forzato per compiacerla. La piccola trae energia dal buon umore fittizio del papà e prosegue nei suoi discorsi dei quali io posso vedere solo la gestualità teatrale e dolcissima.
È come vedere un piccolo film senza il sonoro. La scena è comunque molto tenera, sebbene velata di malinconia.
Ad un tratto il genitore ignora del tutto la piccola e si rifugia nella lettura di un messaggio ricevuto sul cellulare. Da allora lui non stacca gli occhi dal display. Il suo sguardo guizza di un interesse questa volta vivo, sorride di un sorriso che non ha il profumo del buon umore. Il suo sembra quasi un ghigno. La bambina, ormai del tutto trascurata, si affloscia sulla sedia ancora troppo grande per lei e sotto il peso di una situazione che lo sarà altrettanto.
Mi viene in mente, allora, che la separazione deve essere un momento molto difficile per tutti i componenti di una famiglia. Per la coppia, certo, ma anche e soprattutto per i figli. L'idea di scrivere un editoriale divertente svanisce del tutto. Le mie pizze sono pronte e devo andar via. 
Mi ritorna in mente una canzone ignota ai più e composta da Vincenzo Spampinato nel 1992 che si intitola proprio "I separati". Una frase mi era restata in un cassetto della mente: "ricordarsi di dimenticare" e la trovo perfetta. Ma nel testo ci sono descrizioni che lasciano il segno. Cerco il brano su youtube e trovo solo questa versione incisa da Irene Fargo. Meglio di niente... È un ritratto perfetto che conclude perfettamente questo editoriale settembrino. https://www.youtube.com/watch?v=QSD-F_56Ywo
Ci vediamo ad ottobre. Intanto, come sempre, buona lettura a tutti.

Antonio La Monica

Operatore del sociale, referente per la comunicazione per il mio ente di lavoro, giornalista per iscrizione all'albo da alcuni anni. Appassionato di musica e family man per vocazione. Da un po' di tempo in linea con l'idea che da grande vorrei continuare a svolgere ancora a lungo tutte queste mansioni.

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