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Eternal sunshine of the spotless mind

Marcello Gurrieri 14 settembre 2024


Ho omesso volutamente il titolo italiano perché si trattò di un grave passo falso della produzione nostrana. Se mi lasci ti cancello era stato pensato sicuramente per strizzare l’occhio ai tanti che avevano apprezzato le divertenti smorfie di Jim Carrey in Ace Ventura ma questo genere di inganno non produce mai effetti positivi. Chi, effettivamente attratto dal fuorviante titolo italiano, andò nelle sale per farsi una risata uscì senz’altro deluso e arrabbiato. E chi, amando i film d’autore, restò fuori dai cinema per lo stesso motivo, perse la bella occasione di goderne. Perché il film (Oscar 2005 quale miglior sceneggiatura originale) punta decisamente in alto abbracciando aspetti filosofici e psicologici che scuotono nel profondo.
La trama: Joel (Jim Carrey) e Clementine (Kate Winslet) hanno una storia d’amore molto tormentata. Dopo gli entusiasmi iniziali, la tenerezza così spontanea dei primi appuntamenti, quando basta poco per far palpitare il cuore (“Che strano… sono attratto da una schiena!”) arrivano le parole distratte che fanno male, le discussioni laceranti nella loro banalità: i peli sulla saponetta, le cene sempre uguali (“siamo morti che mangiano”). Clementine decide di ricorrere ad un’azienda informatica che si propone di “curare” i cuori infranti cancellando i ricordi dell’altra persona. Quando Joel lo scopre decide di sottoporsi alla stessa procedura. Ma il suo inconscio si ribella e manda in tilt il sistema cercando disperatamente di salvare l’immagine dell’amata nella propria memoria. “Ti prego! Lasciami questo ricordo!” Inizia una struggente corsa all’interno della sua mente nel disperato tentativo di conservare il proprio amore, seppur intossicato da mille errori e dal reciproco tormento. È la parte del film che mi emoziona di più, caratterizzata da un romanticismo potente, autentico, fuori dai consueti schemi. Ora è quasi un film di avventura. Joel, non più d’accordo con la scelta fatta, vorrebbe tornare indietro ma non può perché è anestetizzato e la lotta furibonda è tutta nella sua mente. Ed è nella sua mente che cerca di resistere in tutti i modi alla cancellazione. Vuole salvare l’immagine di Clem nella sua testa e per farlo ricorre al disperato stratagemma del disordine mentale. Cerca di incasellare il ricordo dell’amata nella sfera infantile e in contesti a lei completamente estranei. Ma non c’è niente da fare. La cancellazione è inevitabile e la loro fuga disperata finisce con la promessa (ardua da mantenere) di ritrovarsi in qualche modo.
A questo punto entra in azione Mary, un’operatrice dell’azienda informatica. Dopo aver avuto parole d’elogio per il progetto (“Beati gli smemorati perché avranno la meglio anche sui loro errori”) scopre di essere stata anche lei oggetto della procedura e di aver sofferto molto per questo. Così decide di informare tutti i diretti interessati inviando loro i nastri e i dossier personali riservati. Joel e Clementine, che nel frattempo si sono ritrovati percorrendo istintivamente i luoghi della loro storia, sono sconvolti dalla scoperta e ancor di più dall’ascolto delle parole feroci scagliate l’uno contro l’altra e viceversa. Decidono di affrontare quei fantasmi con semplicità e di riprovarci. “Ok!” Le dolci note di Beck (Everybody’s gotta learn sometimes) accompagnano un finale aperto alla vita e ottimista… con riserva.
Il film mi conduce in un viaggio personale tra gli amori belli e conclusi senza rancore, quelli che hanno lasciato scorie più pesanti e quelli sognati e mai nati sul serio. Ho pensato con amarezza a quelle espressioni che non avrei dovuto dire nell’irruenza della gioventù e a quelle che avrei tanto voluto dire senza averne il coraggio. Ma mi son venute in soccorso quelle parole che son contento di aver detto, proprio come era giusto fare. Ho pensato alla poesia di alcuni momenti e all’oggettiva assurdità di altri. È la vita, è l’amore….  

Marcello Gurrieri

Marcello Gurrieri è nato a Ragusa il 09/05/1973 ma risiede a Mascalucia (CT). Ha curato per 10 anni, dal 2007 al 2017, per il sito di Legambiente Catania, la rubrica "ecofilm...ecopensieri" incentrata su opere artistiche a tema ambientale; ha inoltre scritto piccole recensioni cinematografiche per vari periodici e articoli sull'attualità per "Argo Catania". Ha frequentato il corso di sceneggiatura cinematografica tenuto presso il Teatro Impulso di Catania. Ha scritto e pubblicato i seguenti libri: "Le anime libere della notte" con la casa editrice Libroitaliano; "L'ostinazione della speranza - Credere, sentire, vivere" e "Il rugby ... secondo me" con ilmiolibro.it. Ha inoltre scritto altri piccoli lavori divulgati autonomamente: "Grazie bisteccone! - Omaggio a Giampiero Galeazzi"; "I portieri più pazzi del mondo"; "Magma rock - Eravamo ragazzi nella Seattle d'Italia"; "Zagare nell'universo". Ha lavorato prevalentemente nel sociale e continua attualmente a farlo.

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