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Divorzio alla romanista

Vincenzo La Monica 14 settembre 2024


Io e il mio amico ligure Matteo ci vogliamo bene senza mai esserci visti in presenza. Come sanno tutti quelli che si sono diplomati al liceo A. Venditti ci sentiamo amici anche se non ci conosciamo e ci sentiamo uniti anche se siamo lontani. Dimmi cos'è? Ovviamente tutti e due tifiamo per la Roma.
Il trentenne terzino (?) olandese Rick Karsdorp, invece, rimarrà nella memoria giallorossa per i suoi piedi a banana, l’indisciplina, la supponenza, la mappa di crudeltà artistiche tatuate in ogni recesso del suo patrimonio epidermico e gli inspiegabili milioni di euro guadagnati ben oltre il limite della comprensione umana. Tutte calamità temperate dall’incredibile talento nel servire assist per gli attaccanti smarcati davanti al portiere. Peccato che il portiere fosse quasi sempre il nostro.
Una volta però, in un forum di romanisti, un tifoso prese a difenderlo a spada tratta magnificandone giocate e atteggiamenti e, soprattutto, chiamandolo Koldrup. Il tifoso fu sommerso da contumelie, ma a me e Matteo prese forma la figura di questo Mr. Hide olandese. E ci scrivevamo su WhatsApp: “Ma oggi gioca Koldrup?” E se la partita andava bene ci gasavamo: “Quando hai Koldrup in squadra non puoi perdere”. E se, invece, andava male ci consolavamo: “Per forza, eravamo senza Koldrup!”
Insomma per noi due Koldrup da solo teneva un reparto. E pazienza se fosse quello di psichiatria. I tifosi non sono forse alla stregua di teologi pazzi?
Come nella migliore tradizione Doppelgänger (no, non allenava il Bayern Monaco negli anni settanta) tutto quello che Karsdorp distruggeva, Koldrup ricomponeva. A un lato delle nostre orecchie romaniste Karsdorp strillava ammutinamenti, rifiuti, dispetti, dileggi e svirgolate. Dalla parte opposta il Core de Roma Koldrup ci rinfrancava con rinunce a stipendi milionari, sudore, attaccamento alla maglia, colpi di classe e disciplina.
Il gioco è durato un paio di anni, ma a fine agosto 2024 Karsdorp e la Roma hanno divorziato, rescindendo anticipatamente il contratto che li teneva uniti. Con una ricca buonuscita a favore del giocatore, ovviamente.  Che un giorno dopo si è accasato con una nuova squadra, giusto per confermare le troppo frequenti scorribande del padre nel quartiere rosso di Amsterdam a metà degli anni novanta.
Io e Matteo, invece, abbiamo capito che il nostro gioco è finito e che non può esserci Koldrup senza Karsdorp perché ogni cosa ha in sé il seme della propria alterità. L’oscurità prepara la luce, il cammino del meridione conduce al settentrione e ogni cosa è in relazione in figura di coppia di opposti: passivo e attivo, femminile e maschile, Luna e sole, Karsdorp e Koldrup. Come ci insegna la dottrina di Yin e Yang. Anche se quelli sono fuoriclasse che si può permettere solo il Real Madrid.

Vincenzo La Monica

Vincenzo La Monica è un operatore della Caritas di Ragusa dove si occupa di mobilità umana e dell’Osservatorio delle povertà. Ha pubblicato nel 2021 La scomparsa misteriosa e unica di Franco Battiato (La Vela editore) scritto a quattro mani con Giuseppe Piccinno. Sempre con Piccinno gestisce il blog di delicatessen letterarie ivandekerkhof.it. che ospita idee, vignette, memorie, raccontini e scorciatoie pensate e scritte a quattro mani. Nel 2022 ha pubblicato Palla a due (Abulafia editore) una dichiarazione di quasi amore per la pallacanestro e la sua città.

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