Dieci anni fa si festeggiavano solamente eventi come matrimonio, laurea, cresime, comunioni, battesimi, compleanni più importanti (18, 25, 30, 40 anni ecc..), mentre oggi si sta espandendo il pensiero comune che “la vita è una e va vissuta”; questa frase porta con sé una conseguenza: dato che la vita è una e va vissuta, si deve festeggiare qualsiasi episodio che ti capiti. Infatti, ecco che da oltreoceano si è venuta ad espandere in tutto il territorio europeo l’usanza del “gender party”, cioè una festa in grande, in cui i genitori non conoscono il sesso del nascituro ma attraverso giochi, torte, coriandoli, aerei viene rivelato loro; oppure il “divorce party”, evento esclusivamente organizzato per celebrare la fine di un matrimonio.
Quest’ultimo trend, definito come l’ultima frontiera dell’industria del matrimonio, molto in voga in America Latina, Francia e Gran Bretagna, si sta pian piano espandendo in tutto il mondo perché considerato come l’occasione per celebrare un nuovo inizio, il senso di rinascita, di liberazione, la fine di un percorso difficile e intenso e anche per ringraziare coloro che sono rimasti per tutto il viaggio nonostante tutto. Viene organizzato nei minimi dettagli da uno dei due coniugi o da entrambi, con festoni e torta a tema, oppure l’intera organizzazione viene affidata ad un team di professionisti che ricreano tutto ciò che i committenti avevano in mente; vengono invitati amici e parenti per far in modo che le angosce e i malumori si cancellino e che non ci siano contasti tra le parti. Di solito, il “divorce party” viene pianificato dopo aver ufficializzato il divorzio o quando i due coniugi o uno dei due sia consapevole ed emotivamente pronto a lasciar andare il passato.
Inoltre, tra le star hollywoodiane divorziate sta andando di moda trasformare il proprio anello di fidanzamento in un anello di divorzio, quindi anche quell’oggetto che ha dato inizio ad una storia d’amore e al coronamento di un sogno, viene modificato alterando il suo significato. D’altronde perché gettarlo, riporlo da parte o ridarlo al partner?
In Italia, però, questa moda non ha ancora ingranato poiché questa fase della vita matrimoniale è vista solamente in modo negativo, una battaglia persa, un lutto, un momento buio da cui non si sa quando uscirne; per tale motivo la festa per la separazione di due persone è considerata inappropriata e per nulla opportuna, soprattutto se vi sono di mezzo dei figli.

Federica Tribastone

Classe 1994. Ragusana. Laureata in Mediazione Linguistica e Interculturale e con un master in Global Marketing e Made in Italy, è in procinto di specializzarsi in Scienze Linguistiche per l’intercultura e la formazione. Giornalista pubblicista dal 2020 e Vicepresidente della casa editrice “Operaincerta Editore”, da anni collabora con diverse testate giornalistiche e si impegna a promuovere la cultura nel territorio non solo Ibleo ma anche siciliano.