Luglio 2011

IL FIRMAMENTO RACCONTA

Piccola introduzione all’Astrologia


Dario Distefano

L’Astrologia così come la conosciamo è un sistema complesso, una sorta di mappa che tenta di mettere in relazione “ciò che è in basso (microcosmo) con ciò che è in alto (macrocosmo)”, o per usare, spero non a sproposito, la bella frase di Immanuel Kant “il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”. Vi racconto una favola Mi piace immaginare i primi osservatori del cielo stellato, nel nostro emisfero occidentale, i Caldei e gli Assiro-Babilonesi e poi gli Egizi e i Greci, e prima di loro chissà quali altre popolazioni senza nome, sdraiati all’aperto sulla schiena con un filo d’erba tra i denti, in una limpida notte, senza altro da fare che osservare lo spettacolo celeste, così come ora noi uomini moderni, sdraiati sui nostri divani, guardiamo un qualche spettacolo televisivo. Ecco allora la Luna che, notte dopo notte, cresce, muta, si fa piena e poi decresce e scompare e poi di nuovo sorge come una sottile striscia nel cielo e in questo suo continuo farsi e disfarsi, traccia dei percorsi e dei cicli; tocca delle luci fisse, le stelle, che se ne stanno lì, raggruppate o sparse, a creare lo sfondo di questo spettacolo; e insieme alla Luna ecco le altre sfere che con cicli e velocità diversi si muovono su questo splendido palcoscenico: il mobile Mercurio, la luminosa Venere, il rosso Marte, il gigante Giove e là, ai confini dello sguardo, il freddo e severo Saturno. E poi, di giorno, il grande disco di fuoco, il Sole che illumina, riscalda, a volte brucia, e che anche lui scandisce non solo le albe e i tramonti, ma anche la durata della luce e i tempi della semina, del raccolto, della caccia e degli amori animali. Ora, se anche noi, notte dopo notte e giorno dopo giorno, fossimo stati lì, ad osservare tutto questo, prima o poi avremmo cominciato a dare dei nomi a quella stella, a quel gruppo di stelle. Avremmo cominciato a creare relazioni tra di loro e storie: “Guarda lì quell’impetuoso Ariete pronto a caricare a testa bassa e lì vicino quell’imponente e lento Toro e più in là i due Gemelli, Castore e Polluce. Il Granchio celeste muove le sue pinze e il regale Leone con la sua criniera fluente guarda la Vergine raccoglitrice di spighe che verranno pesate sui piatti della Bilancia. Un po’ in disparte lo Scorpione è pronto a colpire o a colpirsi con la sua coda velenosa, mentre il Sagittario scaglia la sua freccia verso l’orizzonte lontano e il solitario e tenace Capricorno si appresta a scalare le aspre vette. Il portatore d’acqua, l’Aquario, versa del liquido aereo dalle sue anfore e i Pesci vi nuotano dimentichi di sé.” Ritorniamo per un attimo al nostro serale spettacolo televisivo. I personaggi del piccolo schermo, giorno dopo giorno, ci diventano familiari: salutiamo il giornalista del tg, imprechiamo contro la conduttrice trash, ci innamoriamo della bella presentatrice, o del bel fusto del reality e, per motivi di autocensura, non posso ripetere quello che molti di noi mandano a dire nei confronti dei nostri rispettabili uomini politici che appaiono sul piccolo schermo. In una parola creiamo delle relazioni tra noi e quelle immagini televisive. Forse anche quegli antichi osservatori hanno cominciato a creare delle relazioni tra loro (microcosmo) con le immagini e i personaggi del cielo (macrocosmo). Dapprima per avere un calendario che regolasse i lavori nei campi, nell’allevamento, nella caccia, nella raccolta dei frutti. “Al tempo dell’impetuoso Ariete tutta la natura comincia a svegliarsi e a scrollarsi di dosso, con energia, il freddo invernale. Nel periodo del Toro gli animali si accoppiano e godono della tenera e verde erbetta. Sotto l’influsso dei due Gemelli è bello andare a trovare gli amici e chiacchierare con loro. Il Granchio con le sue miriadi di uova presiede alla fecondazione e alla maternità. Il sole del Leone è il momento più caldo dell’anno ma anche quando gli incendi possono bruciare i campi. Quando è il tempo della Vergine bisogna raccogliere i frutti e conservarli per la stagione fredda e solo dopo potremo mettere sui piatti della Bilancia il pro e il contro della stagione. Lo Scorpione ci ricorda che è il tempo di far morire i chicchi di grano sotto terra se vogliamo che le spighe nascano e, mentre l’inverno è alle porte, la freccia del Sagittario ci invita a guardare oltre e al di là e a spingerci più lontano. Nel momento in cui la luce del Sole è al suo punto più basso, il Capricorno ci insegna l’arte della tenacia, della resistenza e della solitudine, solo così potremo trovare dentro di noi l’energia vitale da trasmettere agli altri così come l’Aquario che versa acqua dalle anfore. Sotto le acque giacciate, i Pesci nuotano e il loro mondo è diverso dal nostro.” Poi per avere una scansione temporale di riti, cerimonie, feste, momenti propizi e momenti negativi e per cercare delle risposte ai soliti quesiti: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, cosa c’è dopo la morte, cosa mangerò stasera, troverò qualcuno d’amare e sarò trovato da qualcuno che mi ama, e cosi via… E cosi gli uomini proiettavano nel cielo storie e miti, dando nomi alle stelle e alle costellazioni (nomi che in buona parte usiamo tutt’ora) mentre il sole irradiatore di vita e il cielo stellato proiettavano negli uomini le leggi e le regole universali, creando un interscambio fecondo e poetico. Cerchiamo di non fare l’errore di considerare quegli antichi osservatori come degli sprovveduti e degli ingenui. I loro sensi non erano ostruiti: la loro vista non era accecata dai cinque colori, il loro udito non era assordato dai cinque suoni, il loro palato non era sciupato dai cinque sapori e quindi riuscivano a percepire le vibrazioni e le energie del mondo. Il Fuoco, la Terra, l’Aria e l’Acqua, cioè i quattro elementi costitutivi dell’esistente e del manifestato, per i nostri progenitori erano delle qualità viventi o, come dice uno dei maggiori studiosi contemporanei di Astrologia, Stephen Arroyo, nel suo libro “L’Astrologia e i quattro elementi”: “gli elementi sono in realtà la vera base dello zodiaco e perciò di tutta l’astrologia… i quattro elementi non sono semplicemente ‘simboli’ o concetti astratti, ma si riferiscono piuttosto alle forze vitali che formano l’intera creazione che può essere percepita attraverso i sensi.” Piccola sintesi astrologica E così, secolo dopo secolo, osservazione dopo osservazione, intuizione dopo intuizione, si venne formando quel corpus astrologico, sistemato successivamente su basi astronomiche e matematiche, da Claudio Tolomeo (!00 -175 dc circa) nel Tetrabiblos, opera in quattro libri, che di fatto fonda l’astrologia occidentale moderna. Questa astrologia, oggi, è così composta: Quattro elementi (Fuoco, Terra, Aria e Acqua); Dodici segni zodiacali che, pur mantenendo il nome delle costellazioni, corrispondono al ritmo delle quattro stagioni e dividono esattamente il cerchio dell’eclittica (12 x 30° = 360°); Corrispondenza tra i dodici segni e i quattro elementi per cui avremo tre segni per ogni elemento (Fuoco: Ariete, Leone, Sagittario; Terra: Toro, Vergine, Capricorno; Aria: Gemelli, Bilancia, Aquario; Acqua; Cancro, Scorpione Pesci); Corrispondenze tra segni e stagioni per cui avremo i segni Cardinali che segnano l’inizio di ogni stagione: Ariete Primavera, Cancro Estate, Bilancia Autunno e Capricorno Inverno; i segni Fissi che segnano il centro di ogni stagione: Toro Primavera, Leone Estate, Scorpione Autunno, Aquario Inverno; e, infine, i segni Mobili che segnano la fine della stagione: Gemelli Primavera, Vergine Estate, Sagittario Autunno, Pesci Inverno; Due luminari (Sole e Luna) e otto pianeti (Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone) che hanno delle relazioni (dignità) con i segni zodiacali e delle relazioni (aspetti) tra di loro. Così ogni segno zodiacale ha un governatore: Ariete – Marte, Toro – Venere, Gemelli – Mercurio, Cancro – Luna, Leone – Sole, Vergine – Mercurio, Bilancia – Venere, Scorpione – Marte e Plutone, Sagittario – Giove, Capricorno – Saturno, Aquario – Saturno e Urano, Pesci – Giove e Nettuno. E altre dignità che sarebbe troppo lungo riportare. Inoltre, a secondo della distanza angolare che si viene a creare con la loro rotazione, i pianeti formano degli aspetti di cui i principali sono; Congiunzione (0°), Sestile (60°), Quadratura (90°), Trigono (120°) e Opposizione (180°). Quattro punti angolari che dividono il cerchio: l’Ascendente all’orizzonte, il Medium Coeli allo zenith, il Discendente al tramonto e l’Imun Coeli al nadir. La combinazione di tutti questi fattori avendo una data di nascita, un’ora di nascita, in un punto preciso della terra, ci permette di stilare la cosiddetta Carta Natale o Tema Natale, operazione che una volta richiedeva lunghi calcoli e che oggi si fa in pochi minuti grazie al computer. Leggere o interpretare questa Carta Natale è un’altra storia che richiede passione, studio, poesia, musicalità, intuizione e deduzione, sperimentazione e, soprattutto nella pratica astrologica moderna, capacità di ascolto dell’individuo che ci sta di fronte. Mi piace concludere questa piccola introduzione all’Astrologia, secondo me, proponendovi e propinandovi una poesia che ho scritto alcuni anni fa quando mi occupavo di queste cose.

La ballata dei quattro elementi

Il Fuoco ha bisogno dell’Aria per poter bruciare, ma nessun Fuoco brucerebbe a lungo sospeso per Aria. C’è bisogno di un sostegno che la Terra può dare, ma se la Terra copre il Fuoco, allora lo spegne. Nessun vantaggio, invece, il Fuoco riceve dall’Acqua: in qualsiasi posizione si trovino, esso si spegne, a meno che l’Acqua non sia contenuta in un recipiente, allora il Fuoco dal di sotto la porta ad ebollizione. Ma che vantaggio ne ricava il Fuoco? La Terra, mi sembra di poter affermare, è sufficiente a se stessa e anzi offre sostegno agli altri. Però l’Acqua la feconda e ammorbidisce, fa germogliare i suoi tesori. Il Vento (Aria) l’accarezza e la vivifica ed entrando nelle sue cavità le fa risuonare. Solo il Fuoco non sembra apportarle grande vantaggio: perché un Fuoco sulla Terra dapprima riscalda ma poi la dissecca. L’Acqua ha bisogno della Terra per essere contenuta anche se a volte la Terra la intorbidisce e, se la Terra è troppa, l’assorbe. L’Aria la pulisce ed evita che essa ristagni. Il Fuoco, posto ad una giusta distanza, la eccita e trasmuta. Anche l’Aria, come la Terra, sembrerebbe bastare a se stessa e necessaria agli altri elementi: a tutti dona il respiro. Il Fuoco, però, fa vibrare le sue particelle E la innalza sempre più. La Pioggia (Acqua) la libera dalla polvere. La Terra, a volte, la può imprigionare, ma è solo un momento. Senza di essa l’Aria vagherebbe senza confini.