Il colore verde è stato il mio preferito da sempre, sono diventato vegetariano da pochissimo e per ora ancora un po’ di parmigiano sulla pasta lo metto. Non sono mai stato un gran carnivoro, da piccolo, come tutti noi, sono stato “pompato” a proteine di vario genere, tutte di origine animale. Crescendo ho cercato sempre di più la verdura e la frutta. Poi i miei studi mi hanno portato a comprendere meglio il significato dei nutrienti a livello biologico. Questa è una premessa doverosa: con il mio articolo vorrei sfatare molti luoghi comuni sull’alimentazione vegetariana e vegana. I detrattori si ostinano ad affermare che i vegetariani sarebbero carenti di quegli amminoacidi essenziali che servono al corpo umano per stare bene. Secondo loro la dieta vegetariana non può fornire, perché sprovvista, gli amminoacidi necessari. Niente di più falso e sbagliato: basta dare un’occhiata alla voce “amminoacidi essenziali” su Wikipedia o sul sito dell’Inran, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. È vero invece che la carne, cosi come le uova e altri prodotti di origine animale, li presenta ad alta concentrazione, fatto che nella maggior parte delle volte crea più danni che benefici. Un ottimo esempio è il film-documentario “A Delicate Balance”. In questo reportage si parla di uno studio accurato, “The China Study”, che ha impegnato i ricercatori per diversi anni. Dallo studio si evince l’importanza di una corretta alimentazione nella lotta contro le neoplasie. Molta gente ha fatto una scelta vegetariana, la maggior parte perché non sopporta le violenza che si infliggono agli animali, è il tema di un altro documentario interessantissimo Food, Inc. Nel mio caso la scelta è una scelta salutista. Verdure, cereali, legumi e frutta, come consigliano molti oncologi. Questo tipo di dieta è quella pubblicizzata anche dal famoso Veronesi. Il suo insegnamento è da ritenere prezioso, anche se non lo condivido al 100%, soprattutto le sue posizioni in tema di consumo di latticini. I latticini oltre che esser causa di allergie (la caseina, la proteina principale che troviamo nei prodotti derivati dal latte, è uno degli allergeni più diffusi) e di intolleranze alimentari. Riflessione a margine: l’uomo è uno dei pochi animali che dopo lo svezzamento consuma ancora latte e derivati. Il latte della donna fa benissimo al bambino, quello della mucca al vitellino e quello dell’asina all’asinello, ma alimentare i neonati e gli uomini con del latte vaccino crea una seri di problemi. Malgrado i numerosi pregiudizi positivi, statisticamente i prodotti caseari sono inutili se non dannosi in alcune patologie: i popoli nordici, grandi consumatori di latte e derivati, presentano, a differenza di quelli di origine asiatica (ad esempio i cinesi) un’alta incidenza di patologie quali osteoporosi, tumori al seno, diabete e cosi via. È importante quindi educare i nostri figli ad una corretta alimentazione, che presenti una quota alta di prodotti di origine vegetale. L’uso della frutta come di tutte le verdure di stagione preferibilmente crude è da consigliare e incitare, per due grossi motivi : l’elevata quantità di fibre contenute nella frutta e nelle verdure crude (finocchi, cetrioli, pomodori, insalate e cosi via) aiutano l’eliminazione delle tossine presenti negli altri alimenti di origine animale (molta della carne, bianca o rossa, che si trova sulle nostre tavole oggi è piena di ormoni della crescita, ormoni presenti perfino nel pesce). La frutta e la verdura apportano quelle vitamine necessarie per combattere i radicali liberi altri responsabili di vari tipi di tumore e di altre malattie degenerative. Gli alimenti contenenti carne (ma anche il pesce) se vengono cotte alla griglia, in padella o fritte, producono le HCA, Ammine Eterocicliche Aromatiche, sostanze altamente cancerogene. Non sta a nessuno imporre delle scelte alimentari in senso vegetariano, ma consigliare una riduzione drastica del consumo di prodotti di origine animale è una indicazione lecita. Limitare la pericolosità di moltissimi cibi (carne, formaggi ecc.); scegliere alimenti biologici, carni di sicura provenienza, alimenti a chilometro zero; diminuire il consumo a una volta a settimana per la carne e per il pesce, è una scelta di qualità. Non si deve essere integralisti: io sono un ex piazzaiolo e cuoco, cucino ancora piatti a base di carne e formaggio per gli altri, ma ciononostante ritengo che un corpo sano aiuta ad avere una mente sana. Mens sana in corpore sano. Se, poi, nutriamo bene anche il cervello è molto meglio: leggere, ad esempio, per i nostri figli scegliamo un buon libro anziché un pacco di merendine zeppe di grassi idrogenati.
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