Ottobre 2016

La vita e TUTTO QUANTO

Il tempo, il limite musicale e le Sennheiser


Francesco Zurzolo

Ti accorgi di non essere più giovane solo quando scopri che il mondo che ti circonda è andato avanti, e tu non te ne sei accorto in tempo. In quel momento scopri anche che il cambiamento non è proprio di tuo gusto, e che ti sei attestato sulle tue posizioni esattamente come faceva tuo padre: potranno cambiare i dettagli, ma che tu lo voglia o no hai saltato il fosso, ed ora sei dei grandi. Tutt’ora mia madre mi rinfaccia quella volta che dovette seguire la scia dei “rumori terribili ad alto volume” per tutta casa, fino a trovarmi in sala, seduto per terra di fronte all’hifi, in cuffia… Purtroppo, quando sento alcuni tipi di musica, di quella attuale, anch’io sento “rumori terribili ad alto volume”, anche se infondo il volume potrebbe anche non essere poi così alto... Parlando di questo con un mio amico, gli esposi una mia prematura perplessità: Quando sarà, cosa potrò dire a mio figlio della musica che ascoltavo tra i 20 e i 30 anni? Qualche tempo fa (decenni, non giorni) chiesi ai miei genitori se sapessero qualcosa dei Beatles e del loro tour in Italia (1965). Sicuramente all’epoca i miei non erano dei ragazzini, ma neanche così vecchi da ignorare l’avvenimento; ma dei Beatles sapevano poco o nulla: farò anch’io la stessa figura?!? L’amico mi disse di non preoccuparmi: se amerà la musica, mio figlio ascolterà i Beatles, i Pink Floyd, i Genesis… e più o meno tutti i miei dischi, non avrà bisogno di trovare qualcosa da salvare negli anni '80... Basta. Un aneddoto: In un'estate dei primi anni '80, nella mia comitiva (come si diceva all’epoca) balneare approdarono degli oriundi dalla Francia. All’epoca li detestai, e onestamente la mia avversione verso ciò che è Made in France non si è molto diluita nel tempo. Costoro avevano l’abilità di affascinare la componente femminile del gruppo, col risultato di rimorchiare in maniera per noi insperata. Però portarono anche una folla di dischi e nastri (peraltro per nulla graditi dalle ragazze) con qualcosa che noi ignoravamo: l’hard rock. Roba già vecchia, ma per me fu una vera rivelazione: Kiss, AC/DC, Motorhead, ed il primo LP degli Iron Maiden. Bene o male, quello è stato il mio limite musicale: pur avendo ascoltato negli anni a venire moltissima musica, non sono più riuscito ad affezionarmi ad un genere musicale. Un limite musicale (e forse mentale). Sono convinto che ci sia un limite oltre il quale non si riesce più ad ascoltare la musica, ma questa si sente soltanto. Tutti quelli che conosco sono o sono stati divoratori di musica, e tutti hanno ascoltato generi diversi, fino a quando hanno iniziato una fase di stasi. Si continua a fruire della musica, ma in un modo diverso: da prodotto di lunga durata diventa un usa e getta. In realtà c’è sempre qualcosa che ci piace, o che ci andrebbe di comperare (o scaricare in epoca recentissima) ma se la analizziamo, scopriamo che è la versione “puntodue” di qualcosa che ascoltavamo prima di raggiungere il limite. Nel mio caso continuo ad ascoltare punk, ska, rock ed heavy metal, anche se nel tempo questi nomi hanno perso di significato, o indicano cose diverse. Un giorno di non tanti anni fa, feci ascoltare con entusiasmo a quella che poi sarebbe diventata mia moglie un cd degli Smash Mouth, il suo giudizio fu una coltellata: «In questo disco ci sono canzoni di due tipi: le brutte e le sceme!» Le brutte erano eredi del punk-rock, le sceme dello ska. Poi ho comperato le Sennheiser.