Giugno 2017

La voce DEL PADRONE

Trentacinque anni dalla pubblicazione dell'album di Franco Battiato


Teresa Antonietta Teti

Prima di quel tempo già esisteva e si muoveva con forza e cominciava a smuovere intelletti e animi, ma solo nel 1982 fu confirmatio di ciò che è, assolutamente, pienamente e obiettivamente è: la musica di Franco Battiato. Per i diciottenni di allora si verificò l’innesco di un’autentica combustione esplosiva che bruciava il comburente, scatenando impensabili e inevitabili reazioni fisiche e chimiche con conseguenze riscontrabili anche a enormi distanze di spazio e di tempo. Si viveva ancora ignari e inconsapevoli sul filo dell’essere, non sapendo di esserlo; la musichetta, con qualche eccellente eccezione, galleggiava intorno e se ne scivolava via con la sua pesantezza travestita dall’essere leggera, senza attirare l’attenzione per più di una stagione. Oppure circolava musica troppo didascalica e palesemente impegnata, che a volte esigeva inclinazioni di parte nel prescrivere stendardi da sventolare. Ma poi avvenne. E fu La voce del padrone che a sorpresa, invece, sventolava “bandiera bianca” Ognuno, in fondo, ha bisogno di un padrone per sentirsi veramente libero, perché il “padrone” è come un padre che si erge al di sopra delle singole soggettività, un riferimento prepotente e gentile, che non fornisce esplicitamente dettami di legge bensì si prefigge esattamente l’intento di infrangerli. Ed è per ciò stesso che si fa legge interna e connaturata e si identifica come tale, facendo identificare di sé e in sé il soggetto pensante. Ma prima d’esser legge fu vangelo, cioè annuncio del vero, sapendo di essere vero senza alcuna finzione né ostentazione. Il vero si veicola da sé. Da allora tutto è cambiato, cioè ribaltato, per chi ha scelto di seguire il cammino di Franco Battiato volendo in esso cercare il proprio, una porta che apriva e ancora apre altre, innumerevoli porte. Sentimiento nuevo suscitava il desiderio e il bisogno di discernere le proprie origini, presentandosi come traccia di filosofia carica di poesia, cara all’umano sentire pur pregna di una vibrante tensione sovrasensibile, che trascendeva le parole con la purezza della sua melodia raffinatissima. Segnali di vita faceva intravedere davanti a un juke-box che forse si poteva pensare, a prescindere dalle convinzioni e dalle convenzioni del qui e adesso, a una corrispondenza di segni con la cosmogonia. Summer on a solitary beach si prospettava come spiaggia di vita, al di là di quella fisica ordinariamente intesa. Gli uccelli, somma bellezza dal forte valore scientifico, faceva scorgere le altezze delle vette sfiorate da perfette simmetrie e sincronie con i moti delle galassie. Ascoltarle in tutti questi anni, senza soluzione di continuità, genera inesauribile stupore e mai appagamento, come fosse sempre la prima volta e ogni volta l’emozione non è la stessa, mutando in intensità e in finezza secondo il proprio stato di coscienza. Nel corso degli anni le donzelle divenute madri si premuravano, prendendone diletto, di cullare gli infanti su quelle note e sulle altre che via via sopraggiungevano, e il sonno dolce arrivava su dondoli rosa di salotti a fiori, ma erano veglie della mente. Nei biberon, Fogh in nakhal in un Oceano di silenzio con Il mantello e la spiga e mille altre ancora, mai una soltanto, unitarietà di integrità intoccabile e inalienabile, intreccio di cultura e di culture, stimolo sempre vivo alla conoscenza. Assorbite per osmosi, andavano a catalizzare energie direttamente nelle molecole; gli allora neonati, ora giovani ragazze e ragazzi, si sciolgono in lacrime ai concerti di Franco Battiato insieme alle loro madri. Solo i Grandi sanno operare simili miracoli che si rinnovano come il sangue o il ciclo dell’acqua e del carbonio, richiamando al senso di appartenenza un’umanità consapevole di esistere e sussistere, al di là delle trasformazioni, essa stessa come trasformazione e come atto di potenza e potenzialità infinita verso l’eternità. Infatigabile e inalterabile, Franco Battiato ha concluso da poco un tour che ha toccato cinque tappe italiane e sei spagnole, è stato ospite di “Suoni di marca” tra le mura rinascimentali di Treviso con un concerto gratuito e per concludere un’estate di splendore ha diretto artisticamente, partecipandovi anche come cantante, LUCE del SUD a Milo, il 31 luglio, il 1 e 2 agosto, un festival di raffinate armonie in una terra piena di fascino e di “irresistibile richiamo”.