Da non crederci! MI stavo scervellando – come spesso mi capita – per trovare una pianta o un fiore legato al tema del mese che è l’ozio. Risultato uguale a zero. Sforzo immane che il mio capo redattore mi riserva di mese in mese, sforzo che non ha sempre successo e che spesso si conclude con il solito sistema: internet. L’amato odiato scrigno del sapere odierno. E qui, alla fine, ho trovato l’albero dell’ozio: un gelso. È sufficiente andare a Bellapais, nell’isola di Cipro. Qui, nei pressi dell’abbazia de la Paix, puoi bere una fresca limonata all’ombra di questo magnifico albero che hanno dedicato all’ozio. E questo mi ha fatto pensare che oziare all’ombra di un gelso, durante il caldo afoso dell’estate, è un’abitudine non solo cipriota ma sicuramente mediterranea. Anche a noi siciliani, non a caso ultimi discendenti degli abitanti della Magna Grecia, ci sarà capitato di oziare sotto un gelso. Dei suoi frutti ne parla già Plinio quando descrive le sue proprietà medicamentose. Le sue bacche hanno un forte potere antiossidante, ricchi di ferro, vitamina A e vitamina C. L’effetto antiossidante pulisce le arterie, aumentando così il colesterolo buono e riducendo il rischio di ipertensione. La bontà del frutto va oltre le sue qualità biofarmaceutiche. Basta gustare la granita che si realizza con i gelsi, possibilmente accompagnata da una buona panna, e si capisce all’istante perché l’ozio così gestito può diventare un gran momento di felicità. E sempre se vuoi, e hai lo spazio, puoi mettere a dimora un gelso nel tuo giardino. Ti servirà, però, tanto spazio perché il suo fusto può raggiungere anche i venti metri di altezza. Qui o altrove, ma sempre sotto l’albero, puoi programmare questi giusti e gustosi momenti di libertà… così come insegna il grande Orazio a proposito dell’ozio o otium che dir si voglia… chissà se il poeta di Venosa lo ha pensato all’ombra di un albero di gelso.
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