Molte donne famose oggi ostentano il loro stato di “malate di cancro” con orgoglio, dimostrando di non essere la loro malattia ma la persona che erano e sono adesso. Olivia Newton-John, Anastacia, Sheryl Crow, Kylie Minogue, Monica Guerritore, Nadia Toffa e molte altre hanno condiviso il loro percorso, tranquille nel mostrarsi con un aspetto diverso, cambiato, sostenendo con forza che non ci sia nulla da vergognarsi nell’avere una malattia. Sembra un’affermazione quasi ovvia, ma per esperienza personale posso dire che non è così. Le ore passate nella sala d’attesa di un centro oncologico, dove sono proprio adesso, i discorsi con le amiche che percorrono questa stessa strada, con quelle operate, con quelle sottoposte a terapie mi hanno mostrato una realtà diversa in cui il cancro è una realtà inconfessabile. Deve restare segreto. Ho provato a chiedere quali siano i motivi, eccone un elenco: vergogna del proprio aspetto, paura di non essere accettate da un uomo, paura di essere costrette a parlarne, paura di essere considerate diverse, paura che gli amici si allontanino. Paure, mille paure. Paure di cose che comunque davvero accadono e che si pensa di evitare nascondendo. Vorrei scrivere ancora ma mi chiamano per entrare nella stanza dell’ecografia, mi alzo dalla sedia per andare e il mio sguardo si ferma su due donne. Una porta una parrucca di capelli rossicci che sembrano quelli delle bambole, tiene lo sguardo basso, ha un aspetto triste. L’altra cammina a testa alta, è ben truccata con gli stessi colori del foulard che le copre la testa senza nascondere la mancanza dei capelli. E’ bella. E’ bella e solare come chi vive una vita piena non soffocata dal peso del custodire un segreto terribile.
© 2023 Operaincerta. Design by W3Layouts