
Intervista a Giancarlo Battaglia
Il Carnevale di Chiaramonte Gulfi, cittadina a 19 km di distanza da Ragusa, vanta una lunga tradizione carnascialesca che affonda le sue radici nella notte dei tempi di cui lo scrittore e antropologo siciliano, Serafino Amabile Guastella, ci ha raccontato in uno dei suoi libri: L’antico Carnevale della Conte di Modica, edito nel 1886.
In effetti, il racconto dello scrittore sull’antico Carnevale non riguardava soltanto Chiaramonte, ma narrava anche di ciò che accadeva in quell’occasione nella Contea di Modica, di cui allora la cittadina montana faceva parte. Tuttavia, dal momento che lo scrittore era chiaramontano, poneva la sua attenzione in modo particolare sugli usi e costumi della sua terra.
A Chiaramonte il Carnevale era una festa importante tanto quanto la Pasqua e il Natale, cosa che si poteva notare fondamentalmente nell’abbondanza dei cibi che venivano preparati proprio in occasione di questa festa. Nonostante da allora sia trascorso parecchio tempo, molti di quei sapori non sono cambiati: a Chiaramonte, si usa ancora preparare i maccheroni con il sugo di maiale (e tanto altro) nei giorni grassi.
Il Carnevale di Chiaramonte, dopo un periodo di fermo, è tornato in auge negli anni ottanta del Novecento: oltre ai sapori (legati principalmente alla carne di maiale con l’ormai tradizionale “sagra della salsiccia” del lunedì grasso) e feste in maschera in pubblica piazza, la manifestazione entra nel vivo durante la sfilata dei carri allegorici che si svolge la Domenica e il Martedì di Carnevale. Il divertimento è assicurato dai cortei in maschera che fanno animazione per le strade e dai balli in piazza cui possono partecipare tutti. A chiudere i festeggiamenti, come in molte altre città siciliane, la rappresentazione della ”morte di Carnevale” che si svolge con appassionata partecipazione popolare.
A proposito di maschere, carri allegorici e divertimento, ho fatto due chiacchiere con Giancarlo Battaglia, agronomo, 26 anni, di Chiaramonte Gulfi. Lui è responsabile di un gruppo che ormai da qualche tempo costruisce carri allegorici.
Da quanto tempo ti interessi e ti occupi di creare i carri con il tuo gruppo?
Tra me e il Carnevale di Chiaramonte c’è un legame indissolubile. Si tratta di una passione inguaribile che mi è stata tramandata, seppur indirettamente, da quando avevo 6 anni.
Sono capogruppo dal 2016, cioè da quando per la prima volta con alcuni ragazzi ci siamo messi in gioco ufficialmente. Dal 2016 al 2020 non ci siamo più fermati, abbiamo fatto 5 carri. Negli anni, a turno, il capogruppo cambiava, ma il gruppo storico di quelle 9-10 persone è sempre stato lo stesso. Io ci sono stato e continuo ad esserci perché sono cresciuto, come già detto, con la cultura del Carnevale. Anche quest’anno naturalmente ci sono con gli oneri e gli onori del caso.

Che cosa utilizzate per la creazione?
I carri che si costruiscono sono dei rimorchi, carrelli allungati per l’occasione; si parte da una base, da una struttura molto grezza in ferro che deve essere piuttosto rinforzata.
In questa struttura vengono ancorati tutti i movimenti, quindi i motori; tutto ciò che si muove è ben fissato a questa struttura. Questa struttura viene ricoperta generalmente da tondini, pezzi di materiale ferroso di uno spessore minimo che sono facilmente modellabili e, quindi, si dà loro la forma che si vuole. Questi tondini in ferro per le forme più semplici vengono rivestiti di rete o di cartone, mentre per quel che riguarda i volti e quelle facce che vediamo, in passato si utilizzavano i tondini ma, in epoca più recente, ci siamo aggiornati e si fa una forma, partendo sempre da uno stampo in ferro che si ricopre d’argilla. Naturalmente con l’argilla abbiamo più spessore: possiamo creare più rughe, possiamo dare più espressione alla faccia. In seguito, questa forma viene rivestita di vetroresina che, una volta asciutta, verrà poi estrapolata e, quindi, si ha la possibilità di ottenere dei volti che sono molto più realistici e, soprattutto, molto più leggeri perché ai fini strutturali avere dei componenti leggeri è essenziale.
In genere chi è che sceglie il tema dei carri?
Il tema viene scelto, in genere, dal direttivo del gruppo, da quelle 10 persone che praticamente da anni ne facciamo parte. Quando decidiamo di partecipare, ci riuniamo attorno a un tavolo e quella sera si decide il tema; non andiamo via, se prima non l’abbiamo scelto.
Si tratta di un tema universale che riguarda tutti i carri partecipanti?
No. Ogni gruppo sceglie il tema per il proprio carro.
Puoi darci delle anticipazioni sul carro che state creando per questo Carnevale 2025?
Assolutamente sì! Si chiama Chiaramonte Express. Abbiamo preso spunto da quello che è stato il Sicily Express, ovvero il treno low cost che, in vista delle scorse festività natalizie, per iniziativa della Regione Sicilia, ha collegato il Nord Italia al Sud e alla Sicilia a prezzi calmierati consentendo a chi lavorava o studiava al Nord di rientrare nell’Isola e, così, trascorrere il Natale con i propri cari. E noi, allo stesso modo, vogliamo pagare il biglietto di ritorno a Chiaramonte per il Re Carnevale. Il Re Carnevale ritornerà nella nostra cittadina con una valigia piena di ricordi che saranno i nostri ricordi dei passati carnevali. Nel carro ci sarà un po’ tutto: il treno Chiaramonte Express, il Re Carnevale che è il protagonista immaginario nel senso che non ha un volto, quindi lo rappresenteremo come lo immaginiamo noi, e poi ci sarà la valigia carica dei nostri ricordi.
A quali ricordi ti riferisci?
Ai ricordi delle nostre passate edizioni, delle nostre cinque edizioni carnascialesche; abbiamo un bagaglio di ricordi che per noi è importante, per cui ci siamo detti “Perché non tirarlo fuori?!”.
Quante persone lavorano nella creazione di questo carro?
Quest’anno abbiamo iniziato una ventina; poi, ovviamente, la quantità dei partecipanti/collaboratori aumenterà via via che i lavori andranno ad affinarsi, perché in una prima fase non c’è molto lavoro per tutti e, dal momento che si tratta di maneggiare ferro e materiale greggio, in molti si ritrovano a non essere capaci o a non avere nulla da fare… Poi, più avanti, si aggiungeranno altri che magari si dedicheranno ai dettagli, alle rifiniture. Complessivamente 30-40 persone prenderanno parte alla realizzazione; ad essi, dopo, si aggiungeranno anche quelli che si dedicheranno alle coreografie. L’anno scorso, alla fine, eravamo un centinaio, battendo il nostro record.

Tu dicevi che sei il capogruppo, ma tutti gli altri che età anno?
Quelli del gruppo storico e del direttivo hanno più o meno la mia età, ma gli altri hanno un’età media di 15-16 anni.
Qual è l’obiettivo che vi ponete attraverso quest’attività?
Questa è un’occasione per scoprire tanti talenti perché nella vita di tutti i giorni difficilmente si maneggia una saldatrice o carta e cartone. Io, per esempio, nella vita faccio l’agronomo, per cui non avrei mai pensato di toccare una saldatrice o di maneggiare del ferro e, invece, con questa attività ho scoperto non solo di saperli utilizzare, ma anche che mi piace molto usarli. Un altro obiettivo importantissimo è che grazie a queste attività pomeridiane (ci riuniamo intorno alle 18/18.30) riusciamo a coinvolgere tanti adolescenti che spesso trascorrono il pomeriggio da nullafacenti a casa, dove spesso si ipnotizzano davanti al cellulare, di cui fanno un uso eccessivo, diventando di frequente “videogiocatori compulsivi”. Stare insieme, condividere l’esperienza della progettazione, della realizzazione, del divertimento è anche un modo per stimolare la loro fantasia, di farli socializzare e di responsabilizzarli.
Credo che questo vi faccia davvero onore, complimenti!
Un’ultima domanda: quanto tempo è necessario per realizzare un carro?
Dall’inizio alla fine sono necessari almeno 2 mesi pieni di lavoro.
Bene, grazie Giancarlo per la disponibilità e allora buon lavoro e soprattutto buon divertimento e BUON CARNEVALE!
molto interessante, realtà molto bella, ottima intervista.
Molto coinvolgente le risposte,mi hanno incuriosito di più,verrò di sicuro non voglio perderlo.
Interessante intervista, sicuramente verrò il giorno di carnevale a chiaramonte soprattutto per vedere i carri.
bellissima intervista😍😍😍
interessante e molto carino 😍