Non hai saputo tenerti niente, neanche un amico sincero
Avevi tanto e hai sempre dato tutto a nessuno
Tutto hai perduto, anche il mio cuore
Buttato via dalle tue mani, mani bucate

Il poeta Sergio Endrigo ci regala una sua interpretazione geniale del vecchio modo di dire rivolto tradizionalmente a chi sperpera denaro. In questa splendida canzone (suoi sia il testo che la musica) le mani bucate sono quelle di chi invece spreca i sentimenti, le opportunità umane ed emotive della vita.
Purtroppo ho scoperto tardi Sergio Endrigo. Il mio animo ribelle da rockettaro impenitente faceva fatica ad accostarsi ad un gentiluomo elegante e schivo. Poi, grazie all’amico Mario Bonanno, musicologo autore di numerosi volumi di pregio sulla canzone d’autore, ho avuto modo di conoscerlo ed ho scoperto un cantautore di grande valore che andrebbe studiato nelle scuole per quanti contenuti e narrazioni di vita ha saputo trasmettere.
Nato a Pola nel 1933. subì le conseguenze drammatiche delle decisioni politiche prese a conclusione della Seconda Guerra Mondiale (in particolare la cessione dell’Istria alla Jugoslavia), vicende che narrerà nel brano “1947”: come vorrei essere un albero che sa dove nasce e dove morirà (Fonit Cetra Music).
Non era mai banale, né quando scriveva d’amore né quando lanciava messaggi di grande impatto, interpretando testi suoi ma prestando la sua voce anche ad altri artisti.

“Ci vuole un fiore” (testo di Gianni Rodari) è quanto di più efficace possiamo escogitare per far comprendere ad un bimbo (ma anche agli adulti) la complessità del mondo e la connessione tra tutte le cose.

“La casa” (musica di Vinicius De Moraes, testo di Luigi Bardotti) è una dolce filastrocca che tratta, con la sensibilità di una carezza, il tema spinoso e doloroso della follia. E potremmo citarle tutte le canzoni che ha scritto e/o interpretato perché ognuna di esse è davvero una perla da preservare. Ne scelgo una (particolarmente attuale) che, con amara e geniale ironia, legge la difficoltà degli esseri umani a vivere insieme senza divisioni, contrasti, guerre. Si tratta di “Fare festa” (BMG Ricordi SPA; testo e musica di Sergio Endrigo):

Sarebbe bello fare festa tutti insieme
E non si può perché
Fanno festa i musulmani il venerdì
Il sabato gli ebrei
La domenica i cristiani
E i barbieri il lunedì

Nel 2001 Roberto Vecchioni, Gino Paoli, Bruno Lauzi, Vinicio Capossela, Enzo Jannacci, Cristiano De André, La Crus, Sergio Cammariere e tanti altri registrarono insieme allo stesso Endrigo “Canzoni per te”, un tributo dal vivo al Teatro Ariston di Sanremo con tutti i suoi brani più importanti. È un disco veramente speciale, consiglio a tutti di reperirlo. Dentro non ci troverete soltanto un sentimento di amicizia e di condivisione tra “colleghi” ma un’autentica testimonianza di stima verso un artista con la A maiuscola, le cui canzoni costituiscono un patrimonio inestimabile. L’11 gennaio 2006, a pochi mesi dalla sua morte, verrà registrato un altro splendido tributo dal titolo “Ciao Poeta”, fortemente voluto dalla figlia Claudia. Partecipanti: Morgan, Mariella Nava, Ornella Vanoni, Gianni Morandi, Nada, Simone Cristicchi, Roberto Vecchioni, Sergio Cammariere, Marisa Sannia, Tetes de Bois, direzione artistica Sergio Bardotti.

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