
Sebbene al giorno d’oggi se ne senta parlare poco, la maschera è una figura professionale dell’ambito teatrale o cinematografico che si occupa dell’accoglienza del pubblico, di controllare gli ingressi e verificare il possesso del biglietto. Non solo: accompagna gli spettatori al proprio posto e si assicura che venga mantenuto un comportamento adeguato nel corso della rappresentazione, restando disponibile per informazioni ulteriori. A questi incarichi di base si aggiungono l’eventuale gestione del guardaroba, la distribuzione di materiale informativo e altre mansioni variabili. La presenza, il numero e l’uniforme indossata dalla maschera caratterizza ciascun ente. È presente, in misura massiccia, nei Teatri storici, nelle Fondazioni lirico-sinfoniche e in tutti quei contesti in cui l’eleganza e la ricercatezza sono sinonimo di prestigio. Si tratta di un lavoro part time, svolto principalmente da studenti oppure da chi vuole arrotondare il proprio stipendio, oltre ad essere un appassionato di quello specifico settore artistico. Il grande vantaggio è poter assistere gratuitamente alle rappresentazioni, dal momento che si comincia a lavorare un’ora prima dell’inizio dello spettacolo e si finisce quando gli spettatori sono usciti. Consente, inoltre, di incontrare professionisti di vari settori artistici, per questo, alcuni svolgevano e svolgono il lavoro di maschera anche per farsi notare dai propri beniamini, chiedendo di fare qualche provino o consegnando copioni con la speranza di poter intraprendere una carriera teatrale o cinematografica. Un esempio di come una semplice maschera possa assurgere a livelli altissimi, viene offerto da uno straordinario film olandese, Sulle ali della musica, del 2018, diretto da Maria Peters. La vicenda, tratta da una storia vera, parla di Antonia Brico, una giovane talentuosa e appassionata di musica, che desidera diventare direttrice d’orchestra, agli inizi del Novecento quando era impensabile che ciò accadesse, in un mondo che vedeva quel ruolo esclusivamente maschile. Lei, per poter assistere gratuitamente ai concerti, date le sue umili origini, e confrontarsi con grandi direttori d’orchestra, faceva la maschera in un importante teatro. Un film in cui si intrecciano i sogni di Antonia e le avversità logistiche che, grazie alla sua perseveranza, l’hanno condotta a realizzare un desiderio che ha aperto le porte della direzione d’orchestra anche a tante donne.