
In una delle mie esperienze di teatro sociale al MITOS (Meeting Italiano di TeatrO Sociale) di Lucca abbiamo usato le maschere. Non ricordo più cosa si è fatto e si è detto.

In un’altra occasione, sempre al MITOS di Lucca, in cui la consegna era “portate degli oggetti” una ragazza portò questa maschera in ceramica. Ricordo che, seduto con le spalle verso il “pubblico” ovvero gli altri del gruppo laboratorio, feci eseguire alla maschera, tenendola in alto con la mano destra, una performance improvvisata. Non ricordo cosa avessi in mente né se avessi un tema da rappresentare. Ricordo che avvertii l’attenzione del pubblico e l’applauso caloroso che la maschera ricevette. Evidentemente sviluppai un tema che coinvolse emotivamente il pubblico al punto che la ragazza ebbe piacere di regalarmi la maschera.

Maschere. Nell’ambiente teatrale si dice che dietro la maschera si esprime la vera identità. Per l’esperienza vissuta riconosco che l’affermazione ha del vero.
Sabato 1° febbraio ho ascoltato il Prof. Gianfranco Viesti sul tema “Autonomia differenziata”
in cui ha analizzato: l’idea controversa di autonomia differenziata come possibile “secessione” delle regioni più ricche a scapito di quelle più svantaggiate; ha sviluppato riflessioni economiche e sociali, su come evitare disuguaglianze territoriali e garantire pari opportunità per tutti; ha indagato sulle le vere implicazioni economiche e sociali di questo tema cruciale.
Dalla esposizione chiara e dettagliata del Prof. Viesti è emerso che i vari procedimenti, le norme approvate dal Parlamento e da alcune Regioni, le norme cancellate dalla Corte Costituzionale, il referendum abrogativo richiesto e non ben precisato e da altre norme messe in mezzo mi sono fatto la convinzione che la vera implicazione politica sia quella di fare in modo che le decisioni sulle questioni economiche e sociali avvengano in trattative dirette tra il Presidente del Consiglio e i singoli Presidenti di Regione non a caso chiamati, in gergo giornalistico, Governatori. Insomma, pensando e riflettendo, mi convinco sempre più che tutte queste procedure e discussioni e giri di valzer attorno alla “Autonomia differenziata” siano maschere per affermare la vera identità: decidiamo Noi e solo Noi!
Io che sono sempre stato e sono per la democrazia, per la sovranità del Parlamento, per il bilanciamento dei vari poteri, come anche il Prof. Viesti si è espresso, e però ripensando alla situazione esposta dal relatore cominciai a riflettere che delegare le decisioni ai Capi e solo ai Capi, forse, potrebbe essere una bella cosa. Snellirebbe di sicuro l’attività politica e risparmieremmo i soldi per parlamentari e lacchè vari. Gli imprenditori sarebbero agevolati. Pensate ad un imprenditore che ha da proporre un bene o un servizio allo Stato o ad una Regione, si accorda col Presidente del Consiglio o col Governatore e la cosa è fatta. Semplice, efficace ed efficiente. Tra persone che avevano conoscenza della burocrazia della Assemblea regionale siciliana circolavano racconti di pratiche giacenti per mesi ed anche anni e poi una mattina, per intercessione di Mamma Santissima (che non è la Madre di Gesù), si trovavano belle ed espletate. In una notte s’era fatto tutto! Miracolo! La Madonna ovviamente non ci aveva avuto parte.
E il popolo? E i cittadini? E noi? Noi (al minuscolo) niente contiamo con la cosiddetta democrazia e niente contiamo senza democrazia: siemu u nudu ammiscatu co nenti!