Manoscritto, dal latino “manu scriptus, manu scriptum” (scritto a mano). Si contrappone di solito a stampato, talvolta anche a dattiloscritto o scritto a macchina, al computer. Fonte “Enciclopedia on-line Treccani”. Il (mano)scritto, un giorno non lontano, diventerà “Patrimonio dell’umanità UNESCO” così come l’amata penna. Carta e penna rappresentano due strumenti preziosi dei tempi trascorsi con le quali si scrivevano pensieri, lettere, cartoline, poesie, racconti. Com’era bello ed emozionante ricevere una lettera d’amore, una cartolina di saluto con la foto dei luoghi lontani! Bellezza, poesia e magia si fondevano: c’era il battito del cuore, il profumo, il sentire di chi, con in mano una penna, scriveva emozioni su carta e le trasmetteva al destinatario con entusiasmo e gioia. Nel tempo della tecnologia e dei social network dove tutto è vetrina, immagine, simbolo, scrivere ancora a penna, con bella grafia, magari decorando nei contorni, diventa arte pura, preziosità visive e sensoriali. È esaltante e toccante ammirare, chiusi in un’apposita teca a protezione, pagine e copioni scritti a mano da autori, letterati; schizzi grafici di fisici o matematici. Il valore aggiunto di tali preziosità supera ogni “freddezza” di questi anni dove l’arte e la cultura “non sono pane” e quindi non si dà il valore che essi meritano. I manoscritti antichi sono stati per secoli custodi dei segreti e dei misteri del passato conservando, tra le loro ‍pagine conoscenze,‍ storie e leggende. Tali raffinati documenti rappresentano una finestra sul ‌passato, offrendoci uno sguardo importante sulla vita, sulla cultura e sulla società delle epoche trascorse. La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma,‍ per esempio, mette a dispone di un’ampia collezione di manoscritti antichi che possono essere tranquillamente considerati vere e proprie “opere d’arte”. Il progetto “Manus Online”, inoltre, offre un archivio online di manoscritti della “Divina Commedia” di Dante, corredati da immagini e informazioni⁣ iconografiche.  Frammenti ‌di pergamena ingiallita, papiro fragile e delicata carta di riso, ognuno custode di storie, conoscenze e segreti tramandati attraverso i secoli, giacciono silenziosi in polverose biblioteche oggi poco frequentate. Decifrare questi antichi testi è come intraprendere un viaggio a bordo della macchina del tempo, un’avventura unica nel suo genere alla scoperta di mondi perduti e saperi ‌dimenticati. Ogni manoscritto è una matassa da districare, un rebus fatto di parole e di simboli che cela significati profondi e verità ‍arcane. La ‌loro conservazione, come testimoniato anche dalla presenza di manoscritti in vendita presso preparati antiquari, rende sicura la sopravvivenza ‍di storie, conoscenze e tradizioni che altrimenti si sarebbero perduti per sempre. Il mistero che avvolge questi antichi testi ci continua ad invitare a proseguire lo studio e la ricerca delle nostre radici.

Tagliatemi le ali se volete, ma lasciatemi una penna e una pagina bianca.

(Fabrizio Caramagna)

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