“Dammi una mano!” mi dicono, ma la mia non è una mano buona, disobbedisce. 

Non è sempre così, se le chiedo di prendere qualcosa si dimostra disponibile e forte, durante la guida, sia di un’auto o di una moto, si dimostra sensibile e precisa, quando deve accarezzare o colpire si dimostra tenera o dura, po’ esse fero e po’ esse piuma per intenderci.

Quando disobbedisce allora? 

In tutte quelle attività che richiedono mobilità fine e precisione millimetrica: quando scrivo, quando devo mettere il nastro per coprire le zone che non vanno imbiancate, quando devo disegnare una linea dritta, certe volte neanche con il righello! Quando col cacciavite devo puntare una vite essa  trema, se comincio a scrivere in corsivo improvvisamente passa allo stampatello e finisce con il cuneiforme. 

Questa mia disprassia, così si chiama, mi ha creato problemi in numerosi campi: innanzitutto a scuola o nei concorsi, i professori si stancavano nel tentativo di decifrare i miei segni e per questo mi hanno penalizzato, nei lavori a casa, dove riesco a creare più danni che a trovare soluzioni, oppure devo perdere così tanto tempo che finisco per sfiancarmi.

Oggi appunto si chiama disprassia, un tempo era semplicemente classificata come disordine e svagatezza. 

Mi riferisco alla mano al singolare perché tutti questi problemi me li crea la mano destra.

Che sia un mancino corretto? Assolutamente no! La mano sinistra è praticamente inutile, serve da supporto alla destra ma si complica la vita anche per girare una chiave nella serratura. 

Cerco qualcuno che educhi la mia mano alla precisione un “manopedista” che non la faccia balbettare più, che le insegni la fluidità e il controllo, la precisione e l’ordine. La mia mano è fondamentalmente una rivoluzionaria occulta, non si fa notare nelle cose grandi, agisce quasi di nascosto producendo disastri permanenti.

Io sono convinto di dominarla, ma lei prende la sua strada in assoluta autonomia e se per tre quarti sembra corretta è capace di imbizzarrirsi all’ultimo istante. 

La mia mano è come me,  sono affidabile in molte cose ma  prendo strade diverse e apparentemente confuse in altre. E avrei bisogno di uno “psicopedista” che mi aiuti a non balbettare più nelle mie scelte, ma questa è un’altra storia e passo la mano.

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