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Guardate più spesso le stelle

Antonio La Monica14 dicembre 2024


"Era tanto che volevo scrivervelo: guardate più spesso le stelle. Quando provate dolore nell’anima, guardate le stelle oppure l’azzurro del cielo. Quando vi sentite tristi, quando qualcuno vi offende, quando non vi riesce qualcosa oppure vi sopraffà la tempesta interiore, uscite fuori e rimanete a tu per tu con il cielo. E allora la vostra anima si placherà".
Con queste splendide e semplici parole Pavel Florenskij, matematico, filosofo, teologo, sacerdote, sposo, padre di 5 figli, genio assoluto, si congedava dai suoi cari prima di essere vittima della persecuzione di Stalin in un freddo dicembre a Leningrado. Era l'anno 1937. Tra le colpe imputate a questo martire del ventesimo secolo anche il fatto di essersi dichiarato in maniera limpida contro ogni guerra nel corso di un celebre sermone del 1906. "Non capite che ogni sparo è mirato al corpo di Cristo? Ma non sapete forse che ciascuno dei nostri fratelli e delle nostre sorelle è un membro del corpo di Cristo? (…) Tutto questo avviene davanti ai nostri occhi, davanti agli occhi dei cristiani! Ma noi stiamo zitti, tutti zitti, tutti se ne lavano le mani (…). Ammazzano le persone, torturano i cristiani. È mostruoso, insopportabile. Ma c’è di più, fratelli e sorelle, c’è qualcosa di più terribile. I cristiani uccidono, i cristiani torturano i cristiani, ortodossi, versano sangue dappertutto, persino tra le cupole dorate di Mosca. O santa Russia, che sopporti il massacro dei tuoi figli! O popolo ortodosso, che anche durante la santa Quaresima non interrompi le esecuzioni e durante la Settimana Santa sbeffeggi l’agonia del Salvatore! Guarda, santa Russia, non sarai forse con Giuda e Caino? Guarda, popolo ortodosso, non sarai forse una vergogna per la storia?".
Ottantacinque anni dopo queste parole risuonano come un grido di allarme attualissimo. E non solo limitando il discorso alla patria del nostro protagonista. Allora uscire fuori a guardare le stelle varrà senza dubbio come consolazione ai mali dell'individuo e del mondo, ma anche come monito a comprendere la nostra infinita pochezza davanti allo splendore dell'Universo. Anche al di là della fede che supportava Florenskij e che molti uomini oggi magari non hanno. Uno sguardo alla volta stellata, liberi da una vana sete di conquista galattica o interplanetaria potrebbe essere il migliore regalo per questo Natale che si affaccia sotto i peggiori venti di guerra.

Antonio La Monica

Operatore del sociale, referente per la comunicazione per il mio ente di lavoro, giornalista per iscrizione all'albo da alcuni anni. Appassionato di musica e family man per vocazione. Da un po' di tempo in linea con l'idea che da grande vorrei continuare a svolgere ancora a lungo tutte queste mansioni.

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