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Eclisse in città

Vincenzo La Monica 14 dicembre 2024


I Maya conoscevano da mille anni i cunicoli di questa minuscola notte. Incisi da una mano di sacerdote astronomo sulla corteccia dell’albero di amatl, quei geroglifici non svelano l’enigma alle lampade crepuscolari che si accendono stupefatte fuori dai negozi e sulle strade. Appena mezz’ora prima la città era colma della sua gioia di ogni giorno, ma adesso rimane ferma a mezz’aria, come avvolta da finissima sabbia. I suoi abitanti sono tutti sonnambuli.
La statua del celebre capitano di ventura ha un brivido nella piazza che porta il nome di un ideale fuori moda. Gli oleandri si scuotono di un fremito lieve, che richiama anziché bandire i passeri ammutoliti sui rami. Nei boschi appena fuori città gli animali si arrestano di tre quarti, come quando fissano il treno arrampicarsi sul non distante binario della ferrovia. Ma oggi i loro occhi sono più scuri, più vitrei, più mansueti.
In cielo pascolano greggi di costellazioni, ma è una transumanza nella stagione sbagliata. Quando sulla volta celeste si accendono le stelle, vaghe come da manuale, questa minuscola notte diventa seducente. Il grande duetto che di solito va in scena sui letti stasera si è trasportato su un palcoscenico altrettanto infinito. Una Luna formosa si è avvinghiata in cielo al Sole, reclamando quella pienezza di vita che solo l’amore può dare. È rimasta tra le sue braccia per quattro minuti e ventisette secondi, poi quel Casanova le è sgusciato dalle braccia determinato a portare in qualche altra alcova il suo fulgore.
La luce azzurrina della notte appena intravista si disfa insieme agli altri doni dell’eclisse. Gli incubi non hanno fatto in tempo ad arrivare. Le stelle si spengono ad una ad una. Nella piazza che porta il nome di un ideale fuori moda riemergono alla luce, come dal gorgo di un sogno, le farfalle. Palpitano intorno alla statua del celebre capitano di ventura sulla cui spada di bronzo si posa un raggio di sole appena masticato, da mille anni digerito dai Maya.

Vincenzo La Monica

Vincenzo La Monica è un operatore della Caritas di Ragusa dove si occupa di mobilità umana e dell’Osservatorio delle povertà. Ha pubblicato nel 2021 La scomparsa misteriosa e unica di Franco Battiato (La Vela editore) scritto a quattro mani con Giuseppe Piccinno. Sempre con Piccinno gestisce il blog di delicatessen letterarie ivandekerkhof.it. che ospita idee, vignette, memorie, raccontini e scorciatoie pensate e scritte a quattro mani. Nel 2022 ha pubblicato Palla a due (Abulafia editore) una dichiarazione di quasi amore per la pallacanestro e la sua città.

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