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Fine anno in volo

Salvatore Desari 14 novembre 2024


VOCE DELO STEWART: Allacciate le cinture di sicurezza.
PASSEGGERO: Buonasera, mi scusi, la scavalco per andare al mio posto. Scelgo sempre il finestrino, per vedere le nuvole dall’alto.
LEI: Già, soprattutto all’alba è sempre uno spettacolo. Io però viaggio spesso, per cui alle nuvole preferisco la comodità di potermi alzare senza disturbare. Le confesso del resto che stasera avrei preferito non viaggiare affatto.
PASSEGGERO: Perché mai? Viaggiare la notte di San Silvestro mi sembra molto originale. E poi è conveniente: i voli sono economici e negli aeroporti c’è poca confusione.
LEI: Non mi dica che l’idea di festeggiare il nuovo anno sul sedile di un aereo la rallegra. Se avessi potuto evitarlo non ci avrei pensato un attimo.
PASSEGGERO: Certo che l’idea mi rallegra! A parte la convenienza, trovo che poter brindare in volo sia un’opportunità veramente speciale. Mi sono portato anche una bottiglia di champagne (sempre che la compagnia aerea non ci abbia già pensato). Guardi qui. Non sarà ghiacciato ma spero non vorrà fare complimenti.
LEI: Grazie, è molto gentile.
PASSEGGERO: Soprattutto, mi attira l’idea di brindare a ripetizione. Con tutti i fusi orari che attraverseremo ci sarà da ubriacarsi.
LEI: Scusi, ma allora lei si trova sull’aereo sbagliato. Quelli che amano brindare in continuazione volano da est a ovest. Così quando arriva la mezzanotte festeggiano, e dopo qualche decina di minuti entrano nuovamente nel fuso orario delle undici, attendono la mezzanotte e festeggiano di nuovo, per poi entrare nuovamente nel fuso orario delle undici, e così via. Noi però viaggeremo nella direzione opposta. Partiremo da New York alle diciotto e dopo pochi minuti saranno già le diciannove, poi le venti…e così via fino alle otto del mattino a Parigi. Altro che brindisi a ripetizione.
PASSEGGERO: Accidenti, ha ragione. Faccio sempre lo stesso errore coi fusi orari. Non mi ricordo mai da che parte si guadagna tempo. In effetti, all’ora della nostra partenza in Europa sarà già mezzanotte…Comunque è sempre un’occasione speciale, non trova? Se ho capito bene, quando entreremo nel fuso orario delle undici ci troveremo sopra l’oceano. Quindi non saremo più negli Stati Uniti e non saremo ancora nei cieli di alcun paese europeo. Questo vuol dire che festeggeremo lo scoccare della mezzanotte…da nessuna parte! Per me è più che sufficiente per un brindisi originale.  
LEI: Se lo dice lei…per quanto mi riguarda mi sono sempre vantata di aver festeggiato ogni anno a Parigi o a New York, e l’idea di un brindisi nel mezzo dell’oceano non mi attrae particolarmente.
FICCANASO: (Spuntando dagli schienali della fila anteriore) Ammesso che si riesca a brindare.
PASSEGGERO: Prego?
FICCANASO: Chi le assicura che festeggeremo la mezzanotte in mezzo all’oceano?
PASSEGGERO: Salvo imprevisti mi sembra che la matematica ci dia tutte le garanzie. Come diceva la signora, se partiamo alle sei di sera e arriviamo alle otto di mattina, prima o poi da qualche parte sarà mezzanotte. E se la geografia non mi inganna, a quel punto ci troveremo ancora molto lontani dalle coste europee.
FICCANASO: Scusi, ma chi le dice che noi saremo da qualche parte proprio a mezzanotte? Ha studiato la rotta così bene?
PASSEGGERO: La rotta?
FICCANASO: La matematica e la geografia ci dicono che durante il viaggio ci capiterà più di una volta di passare da un’ora alla successiva senza uscire dal fuso orario nel quale ci troveremo. Se il viaggio dura otto ore e la differenza tra New York e Parigi è di sei ore, vuol dire che questo può succederci da un minimo di due volte a un massimo di otto. Ma non è detto che lo scoccare della mezzanotte sia tra questi casi. Anzi, io ho fatto due conti e credo proprio che, salvo imprevisti cambi di rotta, la mezzanotte la salteremo del tutto. Questo sì che merita un brindisi.
PASSEGGERO: Continuo a non seguirla.
LEI: A me sembra chiarissimo. Metta che alle 11.45 (ora locale), proprio mentre lei comincia a prepararsi per il brindisi, noi si entri nel fuso orario successivo. Automaticamente ci ritroviamo alle 12.45 (nuova ora locale) e un quarto d’ora dopo è già l’una. Lei si ritrova con la bottiglia in mano ancora tappata. Niente mezzanotte.
PASSEGGERO: Ma allora…
FICCANASO: Allora mi creda: succederà proprio così. Niente mezzanotte. Niente conto alla rovescia. Su quest’aereo passeremo dal vecchio al nuovo anno senza varcare la soglia.
PASSEGGERO: Diamine, e io che pensavo addirittura di festeggiare a ripetizione. Che delusione.
FICCANASO: Macché delusione. Io lo faccio tutti gli anni e, mi creda, ne vale la pena. Io mi oppongo a tutte le barriere, anche a quelle temporali. Meglio brindare alla loro assenza.
LEI: A me sembrate un po’ strani tutti e due. Comunque ammetto di non averci pensato prima. Se davvero le cose stanno come dice, allora non ho più ragione di lamentarmi. Potrò continuare a dire di aver sempre festeggiato il capodanno a Parigi o a New York: questo viaggio non sarà un’eccezione.
PASSEGGERO: Non sarà un’eccezione perché non festeggerà un bel niente.
GLI ALRI: No, no, festeggeremo eccome. Ma festeggeremo l’assenza dell’istante magico. Saluteremo l’anno vecchio in anticipo e il nuovo in ritardo. Ma non perderemo neanche un momento. 

Salvatore Desari

Salvatore Desari, nasce a Vittoria, nel 1978. Frequenta il Liceo Scientifico a Vittoria e l'Università di Giurisprudenza a Catania. Da sempre libero appassionato di lettura e scrittura.

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