Il verbo degli uccelli è un antico poema orientale scritto nel dodicesimo secolo dopo Cristo dal poeta e mistico persiano Farīd ad-dīn ʻAṭṭār. È un’opera molto bella e ricca di spunti di riflessione. Narra la storia di un gruppo di uccelli che parte alla ricerca del loro Dio chiamato Simurgh.
Il poema racconta di questa avventura servendosi di una miriade di simboli e di metafore delle quali qui sarebbe poco fruttuoso discutere. L’aspetto veramente interessante di questo poema tanto lontano nel tempo ma tanto vicino nello spirito è che tutti gli uccelli, inizialmente si dichiarano pronti per il viaggio, ma poi, al momento di spiccare il volo, quasi tutti accampano mille scuse. Alcune di queste sono molto ragionevoli. Altre, invece, ricordano molto il disagio di quegli alunni che non hanno studiato al pomeriggio e la mattina successiva inventano storie improbabili pur di non essere interrogati dalla professoressa di matematica. Quante vecchie zie sono morte immolate sull’altare dell’impreparazione scolastica!
Per farla molto breve e tornare al nostro libro, da una miriade di uccelli prendono il volo e si avventurano per le sette valli (sette come i giorni della settimana, i sette chakra e i sette sacramenti) soltanto trenta volatili. Saranno solo loro a raggiungere “Simurgh” e specchiarsi in esso. Questa parola a noi misteriosa, infatti, si traduce dal persiano proprio con “trenta uccelli”.
Consiglio la lettura del libro perché ricco di fascino e perché le persone più coraggiose e sincere potranno trovare in esso lo specchio, prima che della propria divinità, dei propri difetti. Come se per conoscere l’Assoluto ognuno di noi debba prima rendersi conto di essere un bel po’ Dissoluto.
Il tema del volo, dunque, è un pretesto, come sempre, per parlare di tanti argomenti a noi cari. Come sempre grazie a tutti i collaboratori e a voi lettori che, senza accampare scuse, planerete tra le nostre pagine anche per questo mese.
Operatore del sociale, referente per la comunicazione per il mio ente di lavoro, giornalista per iscrizione all'albo da alcuni anni. Appassionato di musica e family man per vocazione. Da un po' di tempo in linea con l'idea che da grande vorrei continuare a svolgere ancora a lungo tutte queste mansioni.
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