I cinghiali danno il nome ad ere che ritornano, i cammelli vivono nelle grondaie, le aquile camminano monche e rapide e le lucertole attraversano la strada.
Per fortuna la visita allo zoo del canzoniere di Franco Battiato comprende anche animali dai comportamenti meno bizzarri. Per esempio gli uccelli, che come la storia della musica italiana sa bene, fanno esattamente quello che ci si aspetterebbe da loro: volano nello spazio e tra le nuvole.
Questi misteriosi maestri di libertà sono ospitati nella gabbia tutta d'oro del venerabile album La voce del padrone, posti in chiusura del lato A, annunciati e congedati da una sinfonia di violino e tastiere. E se Leonardo da Vinci in 18 fogli ci ha lasciato un codice in cui analizza il volo e la struttura degli uccelli, Franco da Jonia annota in 4 minuti e 45 secondi di musica e parole i particolari esatti dei loro comportamenti, senza farsi mancare il tiro mancino della metafora.
In uno stesso verso, nel tempo che trascorre tra un SI e un DO DIESIS troviamo racchiuso lo stupore ingenuo del bambino e la sentenza ad effetto del filosofo (meglio di aeroplani/ cambiano le prospettive al mondo). Spiegazioni che nel corso del brano sono un po' il dettato del maestro delle elementari (migrano gli uccelli emigrano/con il cambio di stagione) e un po' quello del maestro di vita (codici di geometria esistenziale).
L'abbondanza di descrizioni esatte, quasi didascaliche (aprono le ali/ scendono in picchiata/atterrano), sembrano però essere funzionali a rendere possibile una metafora. E, anche per i pochi istanti felici dell'arte, ad avverarla. Come se una maggiore definizione nel dispiegarsi dei movimenti accrescesse la possibilità di inverarsi a qualcosa di altrimenti segreto.
Gli uccelli confortati e protetti dal noi della specie sono possibile specchio di quello che potrebbero essere gli uomini: creativi, ambiziosi di elevarsi, capaci di trasformare in oro il piombo dei significati più usurati che zavorrano la nostra esistenza.
Insomma volano gli uccelli volano, ma con essi anche questi poveri incredibili miserabili celestiali esseri umani dalle emozioni primitive, portati a spasso dalla voce di questo o quel padrone, altrimenti destinati alla terra. Volano insieme uomini e uccelli, portati in alto da una delle più belle canzoni che sia stato dato di ascoltare a un appassionato di musica. E al nostro sistema solare.
Vincenzo La Monica è un operatore della Caritas di Ragusa dove si occupa di mobilità umana e dell’Osservatorio delle povertà. Ha pubblicato nel 2021 La scomparsa misteriosa e unica di Franco Battiato (La Vela editore) scritto a quattro mani con Giuseppe Piccinno. Sempre con Piccinno gestisce il blog di delicatessen letterarie ivandekerkhof.it. che ospita idee, vignette, memorie, raccontini e scorciatoie pensate e scritte a quattro mani. Nel 2022 ha pubblicato Palla a due (Abulafia editore) una dichiarazione di quasi amore per la pallacanestro e la sua città.
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