Sono ben diciassette le edizioni del Dedalo Festival di Caltabellotta (Ag), nel corso degli anni alcune sono state anche itineranti e hanno raggiunto la provincia di Palermo, di Catania, la Basilicata, la Toscana, l’Emilia Romagna ecc. Un progetto artistico tra i tanti del suo ideatore: Ezio Noto. Cantautore, musicista, scrittore e uomo dal grande impegno civile, fin dall’origine di questa sua manifestazione ha voluto creare un contenitore di arte e bellezza made in Sicily che ha sempre saputo accogliere gli artisti siciliani per celebrarne il talento e l’esclusività del linguaggio utilizzato. Un viaggio lungo un volo, con una partenza e un arrivo e che ogni anno, di solito d’estate, prende a bordo cantautori, musicisti, attori, scrittori, fotografi, pittori, scultori, registi … Nessuna arte è trascurata nel corso delle tante edizioni, anzi tutte vengono riunite in nome della sicilianità.
Concetto che va ben oltre il legame con il folklore e la tradizione siciliana, poiché l’offerta artistica della manifestazione è basata sulla scelta di artisti che uniscono alle loro origini la contemporaneità e la ricerca. Lo sguardo attento di Ezio Noto, anche direttore artistico della manifestazione, non trascura i temi sociali e punta alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale del proprio paese.
Il borgo di Caltabellotta con le sue ricchezze si presta molto bene a far da cornice all’evento offrendo nel corso delle varie edizioni, anche scenari diversi, si pensi alla Cattedrale, alla Villa Comunale, alle piazze Umberto I e Enrico Berlinguer, all’Eremo di San Pellegrino, alla Biblioteca Comunale e al Museo Civico; dalla sua massima altura è possibile osservare molti paesi e questa posizione strategica ha permesso di tracciare la sua storia permeata dalla seconda guerra servile, dalla leggenda del drago e dalla Pace di Caltabellotta nel 1302.
In questo articolo non mi soffermerò sulla figura di Dedalo, personaggio della mitologia greca, fortemente legato ai luoghi dei monti sicani e le cui gesta lo videro a Caltabellotta o nella vicina Sant’Angelo Muxaro.
Nel corso delle tante edizioni, molti sono stati i legami che si sono consolidati tra l’ideatore della manifestazione e gli artisti che ne hanno fatto parte, due di loro in particolare sono ormai pietre miliari del Dedalo Festival: lo scultore Salvatore Rizzuti natio del borgo e il pittore Giovanni Proietto di Realmonte (AG).
Si potrebbe azzardare e dire che Salvatore Rizzuti, per gli amici Totò, nel contesto del Dedalo Festival rappresenti l’apice di quel concetto di valorizzazione del proprio territorio e che nel caso specifico si attua attraverso l’attenzione rivolta all’immenso talento dell’artista di fama europea già docente dell’Accademia delle Belle Arti di Palermo per la Cattedra di Scultura e nato in una famiglia di pastori locali nel 1949. E’ proprio di Rizzuti la scultura in resina di Dedalo alto ben 2.00 m, che con le sue ali spiegate accompagna la manifestazione. L’affascinante storia umana e artistica dello scultore ben si lega con i principi della manifestazione ed ogni anno sono previste nel programma le visite mattutine al Museo Civico di Caltabellotta, in cui è custodita una ampia collezione di opere donate dall’artista.
Il pittore Giovanni Proietto, già da molti anni è presenza fissa al Dedalo Festival ed è proprio nel corso della manifestazione che spesso le sue opere vengono iniziate e completate sotto gli occhi degli avventori curiosi. All’interno della sua Galleria A Sud Arte Contemporanea di Realmonte (AG), Giovanni oltre ad esporre per il suo pubblico ospita altri artisti; nel suo spazio prendono vita performance fatte di commistioni con i suoi dipinti. Il legame che unisce Proietto ed Ezio Noto è suggellato dalle ormai immancabili copertine dei dischi e che l’artista dipinge arricchendo la produzione del cantautore con le raffigurazioni oniriche dai mille colori, che non lesinano di raffigurare una Sicilia fantastica e surreale: pesci volanti, frutteti incantati, personaggi leggendari, un mix che ben si sposa anche con i racconti fantasy dello stesso Ezio Noto; è il caso di citare anche la collaborazione nata per il racconto “La leggenda di Flauto, l’uomo che inventò le frecce fischianti”.
Chiedo ad Ezio Noto: Come nasce e perché nasce il Dedalo Festival?
Nasce da due grandi amori: il luogo dove sono nato e l’arte. Fermamente convinto ancora che le due cose si aiutano a vicenda. Il luogo ospitando cultura promuove l’arte e gli artisti, e automaticamente si presenta e si fa conoscere con tutto quello che il territorio offre: monumenti, prodotti della terra, paesaggio, persone ecc.
Questa manifestazione quanto è importante nella vita del cantautore e quanto nella vita dell’uomo Ezio Noto?
Ogni uomo dovrebbe avere il senso civico, etico, morale per impegnarsi a fare cose in cui crede fermamente e che possano portare vantaggi di crescita di conoscenza alla comunità. Io penso che Dedalo Festival nell’arco della sua ormai quasi ventennale attività, abbia offerto la possibilità di far conoscere ed offrire spazio a visioni diverse, a proposte che non trovano facilmente occasione di essere veicolate dai mezzi di comunicazione di massa. Noi narriamo di arte invisibile, di opportunità altre, non seguiamo format televisivi, non sfruttiamo figure popolari televisivamente per fare pubblico ma crediamo profondamente nella qualità dei contenuti, nell’importanza della proposta, nell’originalità della stessa. Non contiamo i “mi piace” degli artisti che ospitiamo, li scegliamo noi con cura e rispetto. Non separerei il cantautore dall’uomo, anche perché egli è sempre la stessa persona, e umanamente e artisticamente, attraverso le conoscenze di arte e principalmente per le persone che Dedalo mi ha donato negli anni, posso affermare con certezza che abbiamo creduto e stiamo lavorando ad un evento qualificante e importante.
Qual è stata l’edizione più indimenticabile?
Tutte le edizioni sono rimaste nel mio cuore, non serve fare classifiche, a Caltabellotta, in Sicilia e fuori dall’isola, tutte sono legate ad artisti, persone e luoghi che sono ormai pezzi di cuore. Tante le persone che ci hanno aiutato negli anni, un pensiero commosso e affettuoso a chi ci ha lasciato prematuramente. Per sintesi dico che sarà la prossima l’edizione indimenticabile ed ogni volta risponderò così anche in futuro. Con orgoglio dico che negli anni Dedalo ha ospitato artisti straordinari che hanno donato emozioni profonde.
Roberto Sottile, un Amico scomparso, un sostenitore della tua manifestazione, un brano a lui dedicato “Sangu”, quest’anno hai istituito un Premio in sua memoria, evidentemente un grande assente nella tua vita personale e artistica, quanto è difficile ricordare una persona scomparsa prematuramente per chi fa delle emozioni il proprio mezzo di comunicazione?
In un mio contributo, scritto per un libro curato da Marina Castiglione, edito dalle edizioni del Museo Pasqualino e che ricorda il caro prof. prematuramente scomparso dal titolo “Per Roberto”, ho intitolato la mia testimonianza: “A carni viva”. Credo sia la sintesi perfetta che descrive con poche parole il mio sentimento, il mio stato d’animo. Una assenza dura da digerire, un percorso interrotto con un uomo, uno studioso straordinario. In “Sangu” c’è la sintesi di tutto, un brano che ho scritto di getto dopo avere assistito a Caltavuturo (PA) al suo funerale con la banda del paese che ha suonato marce allegre per lui…
Nell’era social e digitale un festival che sposa arte e cultura come può arrivare ai giovanissimi che seguono le masse e i falsi o scarsi idoli?
Ci sono giovanissimi che ragionano e sono curiosi, non mi piace generalizzare, è stato sempre così. Come abbiamo sempre fatto, continueremo a cercare di far conoscere la nostra proposta culturale proponendola nei social, nelle scuole con presentazioni di libri, performance, donazioni di opere ecc. Loro stessi valuteranno che esiste un mondo che va oltre le mode del momento che offre visioni diverse.
In una società che mira esclusivamente al profitto attraverso una realtà falsificata da apparenti paradisi e mondi virtuali, che procurano solo dispute, violenza, ingiustizie, sopraffazione, privilegi per alcuni e fame per tanti. Bisogna necessariamente andare oltre l'apparenza e puntare all'essenza, al cuore.
Agrigento Capitale della cultura 2025, quali sono le aspettative degli artisti agrigentini come te, che da sempre lottano per esprimersi nel proprio territorio e non cedere alle lusinghe dei grandi centri?
Quando è arrivata la notizia, su richiesta di Giuseppe Attardi di “Segnali Sonori”, scrissi un articolo per questo giornale online che vi invito a leggere o rileggere. Nessuna aspettativa da parte mia, sapevo già come sarebbe andata a finire, non si lavora per far crescere il territorio con i suoi artisti ma con logiche diverse. Si compreranno pacchetti (vedi Il Volo) con spese eccezionali per gonfiarsi il petto, senza lasciare nulla per il futuro. Intrattenimento e qualche osso a qualche sodale locale.
Il Dedalo Festival nel corso degli anni ha avuto ospiti provenienti da altre parti di Italia, raccontaci meglio …
Gli ambasciatori, fra questi cito Roberto Cernigoj, erano le antenne del territorio di residenza e segnalavano le realtà musicali interessanti per Dedalo.
Già nella prima edizione del 2007 abbiamo avuto Rodolfo Maltese (della band Banco del mutuo soccorso) e i Fonderia, provenienti dal Lazio, vado a memoria e sicuramente dimenticherò qualcuno: diversi artisti lucani capitanati da Danilo Vignola, l’Emilia con Davide Ravera e Patrizia Ferrarini e altri, il Friuli con Loris Vescovo, la Campania con Pas Scarpato, i Cattivo Costume di Marco Milone e Roberta Izzo, gruppi toscani, poi lombardi con Robi Zonca e tanti altri che mi perdoneranno se non li ho citati, oltre ai tanti artisti siciliani. Sarebbe bello ritornare ad ospitare artisti di regioni diverse e sarebbe bello, cosa di cui parliamo spesso con Giacomo Sferlazzo, aprire ad artisti del mediterraneo. Speriamo si possa fare presto. Voglio citare anche Margherita Cazzuffi, cantautrice padovana ospite dell’edizione del 2023.
Il tuoi progetti musicali Daniele Treves Band e Disìu, due ere di Ezio Noto o meglio …
Rock versatile disurbanizzato il primo progetto e apertura alla world music con Disìu. Non due ere, in teoria l’uno non dovrebbe escludere l’altro. Ma che c’entra questa domanda con Dedalo?
Hanno sempre un solo comune denominatore! Libero Reina e Francesco Less, raccontaci di questi due giovani talenti.
Loro sono i capelli e le chitarre, le diavolerie sonore, i suoni dal mondo, le voci di questa terra. Due musicisti, che stimo profondamente, due autori molto diversi fra loro ma che si integrano con la loro intelligenza e la loro versatilità e preparazione, nei progetti che condividiamo con Disìu, assieme a tutti gli altri eccezionali musicisti. Sono artisti di cui sentiremo milioni di note ancora e ne sentiremo molto parlare. Libero e Less hanno già diversi lavori all’attivo e sono certo che il futuro ci offrirà diverse sorprese di cui presto vi parleranno loro stessi. Fortunato ad averli incrociati nel mio umile percorso.
Chiudiamo in bellezza postando il frutto della tua nuova recente collaborazione con Radio Banda Larga Torino per cui hai realizzato IN ODORE DI SICILIA, non aggiungo altro, solo grazie!!!
https://www.salvatorerizzuti.com/
https://www.sicilyinpainting.it/2021/08/31/pittore-giovanni-proietto/
https://www.youtube.com/watch?v=Hb7hWCxhdwM
https://www.segnalisonori.it/curri-curri-peppi-agrigento-e-capitale/?fbclid=IwY2xjawGCNBFleHRuA2FlbQIxMQABHYwy983Kv1KiKpUhZ52rCCEWUL7izeZb0C2_EDaObs7iNFfGHHuIdC1wIA_aem_vIJsY-blcxRZHssoo4iP3w
Liliana Sinagra, classe '78, libera professionista nel campo dei servizi tecnici nella vita lavorativa, fin da ragazzina scopre la sua passione per il teatro in una compagnia amatoriale e nel tempo frequenta una scuola triennale di teatro contemporaneo presso il Teatro Zeta di Termini Imerese (Pa). Con all'Associazione Culturale Kairòs di Sciara (Pa) cura la regia di commedie dialettali portate in scena dagli adolescenti del proprio paese. Curatrice degli eventi del Festival del Torto Nella Valle dei Racconti fin dal 2019, nel 2021 viene nominata vice presidente dell'Associazione Culturale Nella Valle dei Racconti che si occupa dell'organizzazione dell'omonimo festival e della promozione culturale del territorio della valle del fiume Torto. Sensibile alle tematiche sociali, ha ideato vari progetti artistici, tra cui un video contro il femminicidio realizzato con gli attori del Teatro Zeta e la fotografa Olga Flaccomio. Coordinatrice delle ultime due edizioni del Dedalo Festival di Caltabellotta (AG) accanto al direttore artistico Ezio Noto.
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