2023

Quasi UN VENTENNIO

Un editoriale


Antonio La Monica

Avere vent'anni in qualsiasi momento degli ultimi cinquant'anni equivarrebbe ad essere giovani, pieni di energie ed entusiasmo. Essere nel pieno della crescita e dell'espressione delle migliori potenzialità. Avere vent'anni nei vent'anni del secolo nuovo vuol dire avere raggiunto un traguardo importante. Se poi si parla di comunicazione, di editoria online vuol dire proprio essere vecchi, quasi pronti alla pensione. Di sicuro ricchissimi di esperienze e di cose da raccontare. Tutto vero. Noi del gruppo di Operaincerta avremmo ed abbiamo tante cose da raccontare: dalle primissime riunioni a casa di Meno Occhipinti, equamente divise tra pane fatto in casa, vino e tante belle chiacchiere. All'idea prima embrionale e poi, via via sempre più definita, di far nascere un mensile culturale online tra i primi del nostro territorio. È un progetto un po' folle e visionario, inizialmente forse confuso, ma non per questo meno interessante. Due anni di pubblicazioni semiclandestine e poi la regolare registrazione come testata giornalistica. Un lavoro che non si è fermato per quasi vent'anni, accumulando temi sempre diversi e coinvolgendo centinaia di collaboratori sparsi per il mondo (sembra una esagerazione ma non lo è). Ogni mese una riunione di redazione (sempre o quasi a casa di Meno) a caccia di idee scherzosamente definite "polisemantiche", ovvero che potessero stimolare più idee negli scrittori. La pace, la guerra, il silenzio, la scuola, il sesso, la droga e il rock and roll. Poi alcuni approfondimenti speciali dedicati alla musica, allo sport e a tematiche scomode quali la malattia mentale. Forse da questi spunti fuori sentiero nasce l'idea di trasformare "operaincerta.it" in una casa editrice. Questo è il nostro presente di libri editi con amore, seguiti con cura e promossi nel modo più professionale possibile. Come la vita insegna, le strade dei collaboratori di Operaincerta, intendo dei più assidui, hanno preso direzioni diverse, ma mai è venuto meno l'affetto, la stima e la riconoscenza. Quest'ultima declinata (polisemanticamente) in almeno due modi: nel senso della gratitudine per il tempo condiviso e nel senso della possibilità di riconoscerci tutti come parti di un bel progetto che, come raramente capita, sa essere anche oggi, a distanza di vent'anni, molto più che la somma delle sue singole parti.